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LA LkTTERATltRA ITALIANA
blioò molti scritti e libri, che manifestano la vivacità e l'acume del suo ingegno e la sua dottrina. Sono dei libri di lui più noti e lodati quelli su Cristoforo Colombo nella leggenda e nella storia, Sordello di Coito, A. Manzoni e gli storici liberali francesi; i Saggi di letterat. francese, ecc. : volumi postumi Reisebilder e altri scritti; Saggi sulla forma poetica italiana dell' Ottocento. Giulio Salvadori di Monte San Savino (Arezzo) (1862-1928) (il quale, per i suoi meriti di letterato e di critiqo e il profondo sentimento religioso e l'aperta e fervida professione di fede cattolica, ben giustamente l'Università cattolica di Milano aveva chiamato alla cattedra di letteratura italiana) con intelletto e con amore studiò (gentile poeta egli stesso) la poesia nostra : da segnalarsi massimamente i suoi scritti su Dante e il voi. postumo Enrichetta Manzoni-Blondel ecc. Giovanni Rabizzani di Pistoia (1883-1918), la cui opera fu troppo presto troncata dalla morte, con bei saggi su scrittori nostri e stranieri (Carducci, Pascoli, Chateaubriand, Sterne in Italia, ecc.) già aveva dato prova delle eccellenti doti del suo ingegno, nutrito di tenace studio. Noterò almeno i nomi di Guido Biagi, Tommaso Casini, Angelo Solerti, Orazio Bacci, Giuseppe Lisio, che, con non pochi altri, diedero contributi notevoli allo studio della letteratura italiana.
93 Vedi P. Nardi, R. Serra, nella Rivista d'Italia del gennaio 1917, e Novecentismo, Milano, 1926; V. Cian, R. Serra. Lettere inedite, Giorn. Stor. della letterat. ital., LXXXIX (1927), p. 241; ecc.
Non pochi nostri scrittori caddero, come il Serra, gloriosamente per la patria (vedi la Nuova Antologia del 16 maggio 1916, La fiera letteraria del 7, 14 e 21 novembre 1926): il colonnello Giulio Bechi («medaglia d'oro», vivace scrittore di bozzetti, racconti e romanzi); Giosuè Borsi, che della giovanissima vita e dello splendido ingegno fece sacrificio con santo ardore; Giacomo Venezian («medaglia d'oro»); Ruggero Fauro; Scipio Slataper, ben noto per il libro II mio Carso, per il Saggio su l'Ibsen, ecc. ; Vittorio Locchi, l'autore della Sagra di Santa Gorizia; Nino Oxilia, che scrisse versi e commedie, fra le quali (in collaborazione con Sandro Camasio) Addio giovinezza!; Gualtiero Castellini; Leonardo Cambini; Giuseppe Procacci, e altri. Efficace oratore e scrittore fu pure Cesare Battisti, il grande eroe e martire.
93 Vedi E. G. Parodi, G. I. Ascoli nel Marzocco del 27 gennaio 1907 ; E. Monaci, G. I. Ascoli nella Nuova Antologia del 16 marzo 1907; F. d'Ovidio, Per G. I. Ascoli e G. Carducci nella Rivista d'Italia del maggio 1907.
103 pjfj conciliativo si mostrò poi l'Ascoli nella memoria: L'Italia dialettale (Archivio glottologico italiano,VIII, p. 98 e segg. ). — Della questione della lingua molti trattarono e disputarono: sostennero la dottrina del Manzoni il genero di lui G. B. Giorgini lucchese (1818-1908), uomo di vario e molto sapere, di finissimo ingegno, nella nitida introduzione al Novo vocabolario della lingua italiana, da lui e da altri compilato secondo l'uso di Firenze; LuigiMorandi di Todi (1844-1922), critico ingegnoso e garbato; più temperatamente e cautamente il D'Ovidio; ecc. — Oltre il detto vocabolario, e più di questo, giovarono a far conoscere l'uso toscano il Vocabolario della lingua parlata (la ediz. 1875) che Giuseppe Rigutini di Lucignano in Val di Chiana (1S29-1903), buon letterato e filologo, compilò insieme col notissimo lessicografo pistoiese Pietro Faneani (1815-1879) e rifece poi da sé solo, e il Novo dizionario universale della lingua italiana, giustamente lodato e tanto diffuso, di Policarpo Petrocch[ di Pistoia (1852-1902).