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Storia popolare del progresso materiale negli ultimi cento anni

Gustavo Strafforello
Unione Tipografico-Editrice Torino Napoli, 1871, pagine 319

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   genio esulta in só della propria potenza ». Chiunque si faccia a considerare candidamente la vera natura delle grandi scoperte, e i processi intellettuali che implicano, non può seriamente opinare che le sieno meri effetti del caso. Simili oasi non occorrono mai affli uomini comuni. Migliaia d'uomini, anco più dotti e speculativi, avevano veduto corpi a cadere; ma chi, eccetto un Newton, seppe mai trarre da un caso così comune, conseguenze così grandi e così importanti? Quanto previo meditare, qual vasto concetto dell'universalità delle leggi del moto, concetto raccolto da altre fonti, non furono necessarii per desumere da quel caso una delle più grandi fra le umane scoperte?
   Nel mentre appunto il mondo era tutto compreso di meraviglia alla grandezza delle scoperte di Newton, un cotale si avvisò di chiedergli come le avesse fatte. La dimanda era forse uu po' indiscreta ma edusse una risposta memorabile: Meditando sempre sopra di esse, rispose il sommo filosofo. Io. ho sempre davanti il soggetto delle mie indagini ed aspetto pazientemente che l'aurora si espanda a poco a poco in chiara e piena luce.
   Aneddoti numerosi, alcuni dei quali assai lepidi, attestano la profondità di astrazione che accompagnava in Newton questi periodi di meditazione. Egli sedeva per giorni intieri semi-vostito sul Ietto, assorto ne' suoi calcoli ed immemore al tutto del cibo.
   Palissy, Davy e Giorgio Stephenson porgono altre prove luminose della verità (se tant'ò che siffatta verità abbisogni di prove) che nelle manifatture, del pari che in ogni altro ramo dell'umana occupazione, l'industria paziente, il coraggio e la fertilità dei ripieghi costituiscono, chi ben guarda, i veri elementi de! successo.