— 17 -
l'adunanza co'suoi discorsi importuni sul suo tema prediletto. Codesti ostacoli però sarebbero stati di poco momento, so il soggetto stesso non fosse stato complesso ed intricato. Egli trovò, non senza un amaro disinganno, che molti di coloro i quali pareva avessero avuto il vaiuolo vaccino, inoculati conforme l'antico sistema introdotto da lady Montagu, rimanevano affetti dal vaiuolo umano come se niuna malattia fosse lor stata comunicata dalla vacca; e tutti i medici dei dintorni lo assicuravano che non potevasi prestare alcuna fede al vaiuolo vaccino come preservativo. « Ciò — dice Jenner — smor2ò per qualche tempo il mio ardore senza però estinguerlo ». L'osservazione costante e paziente lo condusse grado grado alla scoperta della verità, che il virus delle pustole vaccine subiva cambiamenti progressivi, nell'ultimo dei quali perdeva sì fattamente la sua proprietà specifica che, quantunque fosso ancora capace di agire potentemente sul corpo umano, non poteva però proteggerlo dagli assalti del vaiuolo.
Il còmpito di Jenner non era semplice. Durante le sue investigazioni sulla natura del vaiuolo casuale, ei rimase colpito naturalmente dall'idea che potevasi propagare la malattia per inoculazione, primieramente dalla vacca ed ultimamente da una creatura umana all'altra. Per qualche tempo egli aspettò ansiosamente il destro di porre alla prova codesta teoria. La prima persona vaccinata fu un fanciullo di ott'anni, di nome Giacomo Pliipps, nel cui braccio fu innestato un po' di virus tolto dal braccio di una giovane donna rimasta accidentalmente infetta mentre mungeva una vacca. Inoculando alcuni mesi dopo il vaiuolo umano al medesimo ragazzo, Jenner trovò, con sua somma gioia, che
2. <** Straffquello.