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Storia popolare del progresso materiale negli ultimi cento anni

Gustavo Strafforello
Unione Tipografico-Editrice Torino Napoli, 1871, pagine 319

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   venire più numerosi. Convinta eh'ei finirebbe per rovinar la famiglia almanaccando in vece di affilare i rasoi, la moglie d'Arkwright, presa un bel dì da un accesso di stizza più viofento dell'usato, mise inesorabilmente in pezzi i suoi cari e sudati modelli di macchinismo; e l'infelice barbiere vide perduto'in un momento il frutto de' suoi lunghi studi e del suo incessante lavoro in un con tutte le speranze di arricchire che avea concepito. Arkwright non dimenticò mai più quest'atto di vandalismo. Egli si separò immediatamente dalla moglie e non ci fu più verso d'indurlo a tornare a convivere con essa.
   Come Arkwright costruì la sua prima macchina.
   Quando Arkwright abbandonò la sua bottega sotterranea e si ritirò dalla gara coi barbieri di Bolton, ciò fece soltanto per esercitare un ramo più profittevole della loro industria. Conoscendo un segreto chimico per tingere i capelli (non si sa se di sua invenzione) egli divenne trafficante girovago di quest'articolo il quale, a cagione dell'uso universale della parrucca nel 1760, era grandemente ricercato. II tinger dei cap-' pelli è sempre una delle più difficili e dilicate operazioni chimiche, ed Arkwright aveva perciò ragione di ripromettersi larghi guadagni dal suo segreto. Al dire di un certo Richardson, parrucchiere nella città di Leigh, i suoi capelli erano molto stimati o riputati i migliori dei dintorni.