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Storia popolare del progresso materiale negli ultimi cento anni

Gustavo Strafforello
Unione Tipografico-Editrice Torino Napoli, 1871, pagine 319

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   la sua struttura, voi immaginerete facilmente che il mio primo telaio doveva essere necessariamente un meccanismo assai rozzo. L'ordito era collocato perpendicolarmente; il pettine piombava con un peso enorme e le molle .che lanciavano la spola erano forti si da lanciare un razzo alla eongreve. Breve, era necessaria la forza di due uomini gagliardissimi per far lavorar la macchina lentamente e sol per poco tempo. Credendo nella mia semplicità di aver toccato il cielo col dito e di non aver più nulla ad aggiungere e perfezionare, presi un brevetto, il 4 aprile del 1785, e ciò fatto, acconsentii a vedere come tessevano gli altri ; voi comprenderete facilmente la mia sorpresa quando paragonai i loro metodi facili di lavorare col mio. Approfittando però di quel che vidi allora, costruii un telaio quasi simile ne' suoi principii a quelli che si fanno ora. Ma e' non fu che nel 1787 che integrai la mia invenzione e presi il mio ultimo brevetto nell'agosto ».
   Inventar nuove macchine divenne la passione del dottor Cartwright. Nel 1787 fondò a Doncaster una manifattura per filare e tessere, contenente dieci telai che tessevano mussolina, otto che tessevano tela di cotone o bambagina, ed una che tesseva tela da far vele. Per metter in moto tutto questo meccanismo complicato, Cartwright adoperò da principio ibovi, ai quali sostituì, dopo due anni, una macchina a vapore. I suoi affari però non prosperavano. La solita ostilità degli operai che temevano rimanere senza lavoro per l'introduzione dei telai a macchina e le mene dei fabbricanti rivali che tentavano spogliarlo de'suoi diritti, mentre sottraevano i migliori operai dal suo servizio resero improduttiva la manifattura di Doncaster si che nel 1793 fu abbandonata. Prima di ciò però Cartwright aveva preso due brevetti per scardassare la lana a macchina invece