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Storia popolare del progresso materiale negli ultimi cento anni

Gustavo Strafforello
Unione Tipografico-Editrice Torino Napoli, 1871, pagine 319

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   grado di durezza e spezzate in pezzi di circa una libbra. Pieni clic siano i crogioli di acciaio, copronsi con coperchi, si riempie la fornace di coke e si chiude. Sotto l'intenso calore a cui è per tal modo esposto, il metallo subisce un'ebollizione apparente, e quando la fornace abbisogna di nuovo combustibile, gli operai colgono il destro di sollevare il coperchio d'ogni crogiuolo e di giudicare come proceda l'operazione. Dopo tre ore circa di esposizione al calore, il metallo è pronto pel getto o versamento. La fusione completa si conosce dalla cessazione d'ogni ebollizione e dalla superficie lucente del metallo fuso, la quale è abbagliante come il sole veduto ad occhio nudo. Allora si estraggono i crogiuoli dalla fornace e versasi il liquido acciaio in verghe della forma e grandezza volute. Appresso riem-pionsi di bel nuovo i crogiuoli i quali servono per tre successive delle operazioni descritte ».
   Quando Iluntsman ebbe perfezionato la sua invenzione, avvisò naturalmente che il nuovo metallo poteva * essere adoperato in altri usi oltre quelli di far molle per orologi e pendoli. Egli prevedeva per fermo l'applicazione estesissima dell'acciaio fuso nella fabbricazione degli strumenti e della coltelleria di qualità superiore; ed infatti tentò di buon'ora indurre i fabbricanti di Sheffield ad adoperarlo nella manifattura dei coltelli e rasoi. Ma i coltellinai, ricusarono ostinatamente di servirsi di un materiale assai più duro di quello che costumavano adoperare, di che Huntsman fu costretto a rivolgersi ai mercati stranieri. Il merito di adoperare l'acciaio fuso per fini generali appartiene ai Francesi, pronti sempre ad apprezzare e ad appropriarsi i vantaggi d'ogni nuova scoperta, e, per qualche tempo, tutto l'acciaio fuso che Huntsman poteva fabbricare fu esportato in Francia.