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Storia popolare del progresso materiale negli ultimi cento anni

Gustavo Strafforello
Unione Tipografico-Editrice Torino Napoli, 1871, pagine 319

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   ciò andiamo principalmente debitori alla potenza quasi creatrice dei moderni strumenti a macchina, ed alle agevolezze che porgono per la produzione e riproduzione d'altre macchine. Dobbiamo anche molto agli agenti meccanici adoperati a metterli in moto. Gl'inventori primitivi assoggettarono il vento e l'acqua alle vele ed alle ruote, costringendoli a muovere meccanismi di varie sorte; mai moderni inventori giova -ronsi della forza assai più rapida, potente e docile del vapore ch'è divenuto oramai il fattore universale. Carbone, acqua ed un po' d'olio, ecco tutto quel che richiede la macchina a vapore con le sue viscere di ferro ed il suo cuore di fuoco, per lavorar notte e giorno senza requie. Aggiogata a meccanismi d'una varietà quasi infinita, la macchina a vapore pompa l'acqua, muove fusi, batte grano, stampa libri, plasma ferro, ara campi, sega alberi, gira ruote, spinge navi, solca strade, fora monti, scava porti, fabbrica migliaia d'oggetti — esercita in una parola una supremazia quasi illimitata sui materiali che entrano nel consumo giornaliero dell'uman genere pel vestire, pel lavoro, per la difesa, pei bisogni domestici, per la locomozione, pel cibo, per l'istruzione ecc. ».
   Vedremo più innanzi l'origine di questo fattore prin-cipaiissimo del progresso materiale, la macchina a vapore; tocchiamo ora due parole di alcuni fra i principali strumenti a macchina.