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Fabbricazione delle penne metalliche.
La fabbricazione di una penna metallica è un esempio notevole della suddivisione del lavoro. Per conoscere le operazioni molteplici a cui va soggetto questo piccolo oggetto divenuto ora così comune, bisogna por piede in una delle molte fabbriche di Birmingham. In una gran sala entrando sono accatastate in istrati lamine innumerevoli del miglior acciaio di Sheffield. In camere adiacenti, codeste lamine tagliansi in lunghezze varianti da uno a cinque pollici, lavatisi in olio caldo di vitriolo e ridueonsi allo spessore richiesto, intromettendole nei cilindri pesanti d'una macchina che riceve l'acciaio rozzo, aspro e pesante, e lo rende dolce e sottile, elastico e forbito come uno specchio. L'effetto di questi cilindri puossi argomentare pure da ciò che assai spesso una lamina d'acciaio viene ridotta, mediante la pressione, a quattro volte la sua lunghezza originale. Appresso, dalla lamina di acciaio ancor calda per la pressione tagliata in nastri, recidonsi a due a due, mediante un torchio a mano, le forme piatte delle penne, e calcolasi che una mano esperta ne possa allestire più di 30,000 ogni dieci ore. Queste forme piatte arrotondansi poi con istrumenti convessi, ed essendo sempre dolci, è necessario indurirle, il che si ottiene coll'operazione comune del ricuocere, con questa differenza però che, estratte dalla fornace, le penne non si lasciano raffreddare lentamente, ma immergonsi subito nell'olio freddo donde estraggonsi dure e frangibili come il vetro. Bisogna allora dar loro la tempera ed entrando nella camera ove si effettua quest'operazione, par di sentire
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