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stampar libri, coniar monota; breve, poteva compiere opere d' ogni ragione e proporzione in cui il lavoro umano era inefficace o dispendioso; e mentre vedevasi in un luogo la macchina estrar fiumi dalle viscere della terra con le braccia di un gigante, o fender roccie di formazione granitica od, assottigliare grosse sbarre di ferro in sottilissimi nastri, la si vedeva altrove filare o tessere come una donna industree tranquilla, o muovere un piccioi tornio, o formare le ruote dilicato di un orologio, o trar fili quasi impercettibili. L'ultima e la piò importante applicazione della macchina a vaporo fu quella del viaggiare per mare e per terra. Watt intravede di buon'ora quest'applicazione della sua macchina, e nel 1785 prese un brevetto per far andare i carri col vapore, ma non pare abbia tentato di porre in pratica oodesto metodo che fu poi applicato da altri, come vedremo.
Sarebbe un errore il credere che la màcchina a vapore perfezionata sia il solo monumento del gonio scientifico ed inventivo di Giacomo Watt. Egli è anche autore della macchina d'uso universale per copiar le lettere; del metodo non men generale di scaldare edifizii ed aranciere per mezzo del vapore; di un meccanismo ingegnoso per moltiplicare le copie di busti e di altre scoltuxe. In ultimo, Watt fu, senza alcun dubbio, il primo che scopri la composizione dell'acqua. Egli cessò di vivere il 25 agosto del 1819 in età di 84 anni,