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Storia popolare del progresso materiale negli ultimi cento anni

Gustavo Strafforello
Unione Tipografico-Editrice Torino Napoli, 1871, pagine 319

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Con tutto che Watt e il suo socio Boulton rimanessero vincitori, furono però pressoché rovinati dalle spese ingentissime delle liti. Durante gli ultimi quattr'anni soltanto del loro brevetto, queste spese assommarono a circa seimila lire sterline. Dopo una di queste liti vessatorie, Watt scrisse ad un amico: « Io sono rimasto quasi cosi sfiduciato come se l'avessi perduta. Lo stimolo ad inventare è smussato e, non fossero le cure affettuose de' miei amici, io correrei rischio di rinfanciullire o di ammattire a.
   Watt avea dunque ragione, sino a un certo punto, di esclamare: Di tutte le cose nella vita non ve n'ha alcuna fiU ingrata dell'inventare! Tante sono le amarezze onde gli uomini sconoscenti abbeverano i loro veri benefattori}
   xxvm.
   Gli ultimi giorni di Watt.
   Quando Giacomo Watt toccava già settantacinque anni dell'età sua, e lungo tempo dopo di essersi ritirato dagli affari, fu consultato intorno al miglior modo di trasportar acqua da una penisola attraverso il fiume Clyde a certe macchine a Dalmarnock, problema di grande difficoltà e che tutto il sapere scientifico dei più abili ingegneri non era riuscito a sciogliere. Watt, che temeva soprammodo di rimaner privo delle sue * facoltà mentali in età avanzata e che aveva imparato il tedesco per tener desta la sua memoria, fu lieto oltremodo di aver trovato un'occasione di porre di bel