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Storia popolare del progresso materiale negli ultimi cento anni

Gustavo Strafforello
Unione Tipografico-Editrice Torino Napoli, 1871, pagine 319

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   glass o dischi di dodici a quattordici pollici, oltre una graude quantità d'altri più piccoli.
   Frattanto, Faraday, Herschel e Doìlond avevano ricevuto dall'Istituto Reale di Londra l'incarico di fare le opportuno indagini sul miglior metodo di preparare il Jlint-glass per gli usi ottici. Dopo aver esaminato i risultati ottenuti da Guinand, Frauenhofer, Bon-temps e Lefebours nella fabbricazione di questo cristallo, Faraday espose nel suo rapporto il risultato delle proprie esperienze. Dice che il Jlint-glass ordinario si può considerare quale un composto di ossido di piombo, di silice e d'alcali, e che il suo è composto d'ossido di piombo, di silice e di acido borico, avendo trovato che l'alcali nuoce all'effetto voluto dalle lenti. Questo flinto di Faraday è facilmente fusibile ad un calor rosso. Per formarlo si mescolano primieramente le sostanze in istato purissimo e si fondono in crogiuoli di terra ove formano una massa grossolana di vetro, porzione della quale si trasporta in un crogiuolo di platino; appresso, si continua l'operazione finché il vetro sia divenuto perfettamente trasparente ed unito e siasi lentamente raffreddato. Dollond sperimentò più volte questo flinto nella costruzione dei telescopii o lo trovò conveniente. Altri trovarono poi altre ricette, per guisa cho questo ramo importante d'industria, che tanto coadiuva le scienze, è ora giunto ad un alto grado di perfezione.