Stai consultando: 'Storia popolare del progresso materiale negli ultimi cento anni ', Gustavo Strafforello

   

Pagina (279/325)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (279/325)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Storia popolare del progresso materiale negli ultimi cento anni

Gustavo Strafforello
Unione Tipografico-Editrice Torino Napoli, 1871, pagine 319

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   - 279 —
   M. Culloch, nell'ultima edizione del suo pregievolis-.simo: Dictioìiary of Commerce (1869), risponde negativamente alla domanda suddetta. Egli accomuna l'oro e l'argento come metalli preziosi e tratta la quistione nei termini seguenti : L'aggiunta annua all'oro ed all'argento nel mondo ragguagliasi indigrosso a 40 milioni di sterline, dei quali 1 1/2 per cento, vale a dire, 7,500,000 sterline adoperasi per risarcire il consumo, le perdite, ecc. La circolazione nel mondo intiero essendo calcolata a 500 milioni di sterline, circa il 2 per cento, vale a dire 10 milioni di sterline abbisognano per l'aumento della moneta coniata onde sopperire alle dimande del commercio crescente. Appresso si suppone che 15 milioni di sterline d'oro e di argento vengano adoperati annualmente dagli orefici, dai gioiellieri, ecc., e siccome un quinto di questo fabbisogno ricavasi dalla fondita dei vecchi oggetti d'oro e d'argento, rimane una dimanda di 12 milioni di sterline di nuovo metallo all'anno. Queste tre somme formano un totale di 29,500,000 sterline, i quali, sottratti da 45,000,000 di sterline, lasciano un residuo di 10,500,000 di sterline. Credesi che questo residuo verrà vieppiù diminuito dall'aumento crescente degli oggetti di lusso d'oro e di argento. Per la qual cosa si arriva a questo risultato che non vi avrà un eccedente nei metalli preziosi da menomare materialmente il loro prezzo. La provvista presente dei metalli preziosi non è più che adeguata alla media delle dimande, epperò non v'ha motivo di temere un rinvilio nel loro valore, a meno che cresca la provvista od offerta e diminuisca la domanda. Dopo tanti anni di affluenza dell'oro dalla California, dagl'Australia, ecc., non v'ha rialzo generale nei prezzi. Paragonando i prezzi odierni con quelli di vent'anni addietro, nulla v'ha che autorizzi alcuno ad affermare che il valore dell'oro e dell'ar-