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Storia popolare del progresso materiale negli ultimi cento anni

Gustavo Strafforello
Unione Tipografico-Editrice Torino Napoli, 1871, pagine 319

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   L'illustro inventore e meccanico inglese, Guglielmo Fairbairn, fu il primo che costruì, nel 1831, una nave in ferro a Manchester che fu varata nel medesimo anno. Il successo fu così compiuto ch'egli si diede tutto a questo nuovo genere d'industria e, nel 1835, rizzò vasti cantieri a Milhvall sul Tamigi occupati di poi da Scott Russell (il costruttore del colossale Great Easlern), il quale nel corso di quindici anni vi costruì più di centoventi navi in ferro, alcune delle quali di oltre 2000 tonnellate. Fu questo il primo cantiere dei grandi bastimenti in ferro ed inaugurò un nuovo ramo d'industria oggidì floridissima.
   Ma la prima idea di corazzare o fasciar di lastre di metallo le navi spuntò nel cervello fecondo del vivente ex-imperatore dei Francesi, Napoleone HI, il quale, nel 1854 durante la guerra d'Oriente, fece costruire batterie galleggianti in legno rivestite di lastre di ferro e a vapore per assalire le fortezze russe nel mare di Aioff. Il risultato corrispose pienamente all'aspettativa, e Napoleone si accinse tosto ad applicare il sistema delle corazze a tutti i legni da guerra. Abbandonando le vie battute e lasciando in disparte i vecchi costruttori, ei pose gli occhi addosso al giovane ingegnere navale, Dupuy de Lòme, il quale nel maggio del 1858 prese a costruire nel cantiere di Tolone la celebre piro* fregata corazzata La Gioire, la quale fu varata il 24 novembre del 1859. Sul modello di questa magnifica fregata si diede mano a costruire immediatamente in Francia i seguenti altri legni da guerra corazzati: la Normandia, l'Invincìbile, il Solferino, il Magenta, la Corona.
   L'Inghilterra, gelosa sempre della potenza marittima della Francia, non se ne stette con le mani a cintola, c, nel giugno del 1859, prese a costruire anch'essa una