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LXXXVI.
Le armi a revoltella o revolveri.
Or fa circa ottanta cinque anni, Beniamino Franklin raccomandava agli Americani suoi concittadini combattenti per la propria indipendenza contro l'Inghilterra di far ritorno all'uso di quelle stesse armi adoperate da Ismaele figliuolo di Àbramo. Archi e freccio — iva egli dicendo ad essi — sono armi eccellenti e mal si fa a lasciarle in disparte-, in primo luogo, perchè un uomo può far coli'arco un colpo così sicuro come il fucile comune; in secondo luogo, perchè può soagliar quattro .freccio mentre si sta caricando un fucile; in terzo luogo, perchè il punto di mira- non è offuscato dal fumo; in quarto luogo, perchè un nembo di freccio visibile atterrisce e scompiglia l'inimico ; in quinto luogo, perchè una freccia che colga un uomo lo rende inabile finché non sìa estratta; ed in sesto luogo finalmente, perchè gli archi e le freccie sono più facili ad .aversi in ogni dove che non i fucili e le munizioni. Se Franklin avesse conosciuto le maraviglie suddescritte del fucile ad ago, del Chassepot ecc. non avrebbe per fermo raccomandato a' suoi, concittadini l'uso antico dell'arco e delle freccie, per quanto il suo spirito filantropico potesse inorridire al pensiero delle stragi & vapore di que' strumenti terribili di guerra. Ciò non toglie però ohe anco gli archi e le freccie non menassero stragi belle e buone. Trentamila Franoesi rimasero sul campo di battaglia di Crccy colpiti, la più parte, dalle freccie degli Inglesi e dei loro loro alleati, i Genovesi; egli antichi cronisti Francesi attestano il