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LXXXVII. '
Storia dei cannoni rigati.
L'idea dei cannoni rigati non 6 nuova, giacché sappiamo che, fin da oltre un secolo, un tedesco aveva immaginato, nelle sue Meditazioni filosofiche, una forma d'artiglieria scanalata; che Robino, l'inventore del pendolo balistico per determinare la velocità relativa dei proiettili, fece, fin dal 1745, in Inghilterra esperienze con cannoni rigati; che Ponchera a Parigi, nel 1819, e Montigny a Brusselle, nel 1836, rinnovarono successivamente il tentativo; che il nostro Cavalli in Piemonte e il barone Wahreudorf consecrarono i loro studi alla medesima filantropica causa; e che il colonnello Treuille di Beaulieu in Francia, sotto la direzione di Napoleone IH, combinando le invenzioni del suddetto barone Wahrendorf, del luogotenente Engstwem e di altri con le proprie scoperte e perfezionamenti, trasse in campo quei cannoni rigati che lavorarono cosi bene in Algeria, meglio ancora in Cocincina (dopo perfezionamenti ulteriori), e stupendamente a Magenta, Melegnano e Solferino, ma si mostrarono cosi inferiori ai cannoni tedeschi nella recentissima guerra franco-prussiana.
L'Inghilterra naturalmente non volle rimanere addietro alla Francia nella bell'arte di ammazzare in massa; e, non sui campi sanguinosi di battaglia, ma sull'arena pacifica dell'esposizione nazionale del 1862 presentò modelli di cannoni rigati che eccitarono l'in-vida ammirazione del suddetto Treuille di Beaulieu. Però, fin dal 1850, il nome di Laacaster era già noto,