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Storia popolare del progresso materiale negli ultimi cento anni

Gustavo Strafforello
Unione Tipografico-Editrice Torino Napoli, 1871, pagine 319

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   ha reso illustre il suo nome. Questo valente chirurgo aveva sperimentato un gran numero di agenti per veder modo di trovare un surrogato all'etere e da ultimo sottopose alla prova il cloroformio, liquido scolorito, mobilissimo, d'odore etereo soave, di sapore pungente dapprima e di poi fresco e zuccherino e che si estrae dal cloro commisto a varii composti appartenenti alla famiglia dei carburi d'idrogeno. Con tutto che le qualità stupefacienti del cloroformio fossero ben note, nessun chirurgo aveva mai pensato ad applicarlo quale agente anestetico e la notizia de' suoi effetti meravigliosi, divulgata nel 1847 daSimpson, eccitò una grande sorpresa nel mondo /nedicale. I vantaggi del cloroformio sull'etere erano immensi. I giornali inglesi si affrettarono -ad annunziare che quindi innanzi il dolore era abolito % che le più terribili operazioni chirurgiche sarebbero eseguite a bell'agio senza che il paziente se ne accorgesse. La statistica, con la sua logica inconfutabile delle cifre, non tardò a dimostrare che centinaia di persone erano state salvate da certa morte mediante l'uso del cloroformio nelle operazioni pericolose. Per citare un esempio, nella terribile -operazione dell'amputazione della coscia, dal 38 al 62 per cento dei pazienti erano rimasti sul colpo negli ospedali di Francia, Scozia, Inghilterra, prima dell'applicazione del cloroformio; mentre dopo l'uso di questo benefico agente la proporzione dei morti fu ridotta al solo 25 per cento. Più notevoli ancora furono i risultati nelle operazioni meno difficili e pericolose. In fatti, il dolore, se prolungato oltre un certo punto, basta per sè ad uccidere, essendo una massima riconosciuta che mal puossi aspettare che le doloro)® operazioni chirurgiche riescano a salvar le vite dei pazienti quando durano più di tre quarti d'ora. La scoperta di Simpson fu dunque