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LXXXIX.
Il propulsore ad elice.
I piroscafi sono spinti, come tutti sanno, da due propulsori, le ruote a palette e l'elice. Per trasportare carichi non gravi a grande velocità, è preferibile il sistema a ruote, come deesi preferire il sistema-ad elice per trasportar gravi carichi, sopratutto, se il viaggio sia alquanto lungo. Non tutti però conoscono la struttura e il modo di agire dell'elìce.
Quando all'albero che porta questa specie di vite, venga comunicato un moto di rotazione intorno al proprio asse, avviene che tali spire producono una forza propellente continua all'indietro della macchina.
Per applicare un tal congegno ai piroscafi, si costruisce lo scafo molto stellato e si fa presso alla ruota di poppa un traforo capace a contener l'elice situata orizzontalmente alquanto al disotto della linea di galla. Una bronzina incastrata nel ramo saliente del bracciolo anzidetto ed un cuscinetto metallico, messogli dirimpetto nel lato opposto del traforo, serve di appoggio all'albero motore, il quale, dopo avere attraversato una scatola stoppata, s'introduce nella stiva del piroscafo e va ad unirsi alla macchina.-
Siffatto congegno, messo al disotto del piano di galleggiamento, rimane invisibile e.al sicuro; e però la nave, snella di forme perchè spoglia delle ruote a palette e di quei mostruosi tambuij, .sembra animata, per così dire, da una forza motrice invisibile, e,, nonostante l'agitazione dei flutti e del suo sbandamento, riceve dall'elice ,tma spinta costante.