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Storia popolare del progresso materiale negli ultimi cento anni

Gustavo Strafforello
Unione Tipografico-Editrice Torino Napoli, 1871, pagine 319

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   lare (lolla valigia delle Indie si farà attraverso l'Italia e non più per la via più lunga e più dispendiosa di Marsiglia.
   Alcuni commercianti italiani, alcune compagnie di piroscafi, fra le quali quella dell'intelligente ed attivissimo Rubattino, si sono affrettati ad approfittare del taglio dell'Istmo di Suez, ina non basta; bisogna che quel movimento verso l'oriente sia generale. « Certo si è fatto molto, conchiuderò coll'egregio Correnti, ma se non si riesce a pigliar posto subito non si sarà fatto nulla. Marsiglia e Trieste minacciano di girar pei due fianchi l'Italia, di credere inutile il £ran molo della penisola iapigica, di tirarsi tutte le navi che sboccheranno dal Bosforo egiziano e di far considerare le costiere italiane nulla più che un inciampo buttato in mezzo al Mediterraneo. Quello che la Francia abbia fatto e si presta fare per Marsiglia tutti lo sanno. L'Austria decretava testé la spesa di 20 milioni di fiocini per crescere sicurezza di acque tranquille e comodità di calate' e di magazzini al porto di Trieste; ma quello che più importa, Provenzali e Dalmati, Austriaci e Francesi, danno mano ai loro governi, li aiutano, li precorrono, li trascinano. Mercatanti, avventurieri, studiosi, pigliano la via dell'Oriente, tentano gli scali del levante e dell'India, s'industriano, si associano, sperimentano, arrischiano. Nelle cose commerciali, come nelle scientifiche, vale il famoso motto dell'accademia del Cimento: Provando e riprovando e l'altro più semplice e più profondo con cui Newton spiegava tutte le sue scoperte: Pensandovi! »