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2° Ebbero un'anima esente daVC ignoranza e dall'inclinazione al male;
3° Ricevettero infine il dono inestimabile della Grazia soprannaturale, la quale li faceva santi e amici speciali di Dio e dava loro il diritto di goderlo eternamente nella Gloria del Cielo.
Questi doni non erano dovuti alla natura umana, ma furono loro concessi da Dio per pura liberalità. E, se Adamo ed Eva si fossero mantenuti fedeli al Signore, li avrebbero conservati per se stessi e lasciati in eredità ai loro discendenti.
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CAPO II. LA CADUTA DELL'UOMO.
i°
Peccato di Adamo ed Eva.
II divieto di Dio. — Dio collocò Adamo ed Eva in un luogo di delizie, detto il Paradiso Terrestre, ove erano le piante più belle e i frutti più gustosi. Nel mezzo di esso sorgeva l'albero della scienza del bene e del male (i).
Egli, per mettere alla prova la loro fedeltà e ubbidienza, aveva detto ad Adamo : « Mangia a piacer tuo del frutto d'ogni pianta del paradiso, ma del frutto dell'albero della scienza del bene e del male no7i mangiarne, perche in qualunque giorno tu ne mangerai, morrai».
La tentazione del demonio. — Ma il demonio, invidioso della loro felicità, prese la forma di serpeyite, si avvicinò a Eva e le disse : « Perchè v'ha Iddio ordinato che non mangiate i frutti di tutte le piante del paradiso? »
Eva rispose: « Del frutto delle piante che sono nel paradiso noi possiamo mangiarne : ma del f rutto dell'albero che e nel mezzo del paradiso, ci ordinò il Signore di non mangiarne ne toccarne, affinchè non abbiamo a morire ».
(i) Comunemente si crede che il Paradiso terrestre fosse nella regione che ora vien detta Armenia. In esso scorreva un fiume che poi si divideva in altri quattro chiamati dalla Bibbia : il Fison, il Geon, il Tigri e \'Eufrate.