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Storia sacra illustrata

Secondo Carpano
S.E.I., 1929, pagine 183

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   — IS —
   Ma il serpente disse: « No, noti morrete: ma in qualunque tempo voi ne mangerete, si apriranno i vostri occhi, e sarete come Dei, conoscitori del bette e del male ».
   La disubbidienza di Adamo ed Eva. — Eva si lasciò sedurre; guardò il frutto, vide ch'era bello e appetitoso, stese la mano, lo spiccò e ne mangiò! Poscia lo porse ad Adamo che ne mangiò anch'egli! Così disubbidirono a Dio!
   Non dare mai asoolto ¦ ohi ceroa d'indurti al mala.
   /
   2°
   Castigo del peccato di Adamo ed Eva.
   Appena mangiato del frutto proibito, Adamo ed Eva, perseguitati dal rimorso, si coprirono con foglie di fico, e,
   all'udire la voce del Signore che veniva a loro, cercarono nascondersi al suo sguardo.
   Ma Iddio chiamò Adamo, dicendogli: « Adamo, Adamo, dove sei? »
   E Adamo rispose : « Ho temuto la tua presenza e mi sono nascosto ».
   « E perche », disse Dio, « perchè temi, se non perche mangiasti il frutto proibito ? »
   Adamo tentò scusarsi, dicendo: « La donna, che mi hai data per compagna, me ne ha dato, e io ne ho mangiato ».
   Dio disse ad Eva : « E tu perchè hai fatto questo ? »
   Eva rispose: *. Il serpente m'ha ingannata ».