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Questi ritornarono, recando le più liete notizie sulla fertilità di quella regione; e, in prova, portarono con sè un grappolo d'uva così grosso che richiedeva le forze di due uomini per reggerlo. Ma aggiunsero che gli abitanti di quella terra erano giganti valorosi e terribili.
Gli Ebrei, spaventati a tal notizia, proruppero in violenti mormorazioni contro Dio e Mosè. Giosuè e Caleb, due
degli esploratori, che cercarono di calmarli, corsero pericolo di venir lapidati.
Il Signore, mosso a sdegno, voleva a ogni costo sterminare una generazione così perversa. Mosè lo supplicò ad aver misericordia. Egli allora si placò, ma giurò che nessuno di quelli che erano usciti dall'Egitto dall'età di venti anni in su sarebbe entrato nella Terra Promessa, a eccezione di Giosuè e Caleb. E li condannò ad andar vagando per quarant'anni nel deserto, insino a che neppur più uno di loro fosse rimasto in vita.
Quanto dispiace a Dio II psooato della mormorazione eentro le aue dlspoalilonl.
9°
Il serpente di bronzo.
(Anni d. m. 3552 — Ar. E- V. 1453).
Nuove mormorazioni sorsero, col volgere del tempo, negl'Israeliti annoiati dalle fatiche del viaggio e nauseati della manna.
Dio allora li castigò severissimamente, facendo invadere