Almanacco Italiano 1904 di

Pagina (162/477)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      — 18 — LA NOSTRA STELLAIl Sole non è u ministro maggior de la natura „ — come disse Dante — se non relativamente a noi, perchè è la stella più vicina, la nostra stella.
      La parallasse solare, od angolo sotto il quale dal centro del Sole si vedrebbe il raggio della Terra, è oggi valutata 8"80, e dal valore di essa si passa immediatamente alla distanza assoluta del Sole, che è risultata, in media, di 149.501.000 km., ma che, stante l'eccentricità dell'orbita terrestre (0.01677) può variare da 147 (perielio, 3 gennaio) a 152 (afelio, 5 luglio) milioni di km.
      Il diametro del Sole è di 1.394.260 km. (109 volte % quello della Terra) e quindi il suo volume è 1.310.162 volte maggiore di quello del nostro mondo ; tuttavia la sua massa, o quantità di materia, non è che 324.439 volte più grande, stante la sua poca densità (un quarto della terrestre, cioè appena % più dell'acqua).
      Stante l'inclinazione ed il parallelismo dell'asse terrestre il Sole sembra oscillare intorno all'equatore fino a 23» 27' sopra e sotto il piano di quest' ultimo. Il valore di questo angolo, che si chiama di declinazione, varia più o meno rapidamente ad ogni istante, ed è dato nelle nostre tavole mensili per ogni mezzodì medio di Roma (12h 10" 4M5 del t. m. E. C.). Il variare della declinazione solare determina le corrispondenti variazioni dei giorni, delle stagioni e dell'altezza meridiana del Sole (pag. 11), non solo, ma anche la variazione dell' amplitudine, cioè della distanza angolare dei punti dell'orizzonte in cui quotidianamente il Sole si leva o tramonta dai veri punti di Est ed Ovest. Se gli angoli, anziché dalla linea Est-Ovest, si contano dalla meridiana Nafrd-Sud, prendono il nome di azimut od angoli azimutali, e servono specialmente per la rettificazione delle bussole.
      luogo latit. 5° 10» 15» 20» 23>/zPietroburgo... 59» 57' 10.0 20.3 31.2 43.2 52.8
      Berlino............ 52 30 8.2 16.6 25.2 34.2 40.8
      Londra............ 51 30 8.0 16.2 24.6 33.3 39.8
      Parigi............. 48 50 7.c 15.3 23.2 31.4 37.3
      Milano............. 45 28 7.1 14.3 21.7 29.2 34.6
      Firenze........... 43 45 6.9 13.9 21.0 28.3 33.5
      Roma.............. 41 54 6.7 13.5 20.4 27.4 32.4
      Napoli............ 40 52 6.6 13.6 20.0 26.9 31.8
      Cagliari........... 39 13 6.5 12.9 19.5 26.1 30.9
      Palermo.......... 38 7 6.4 12.8 19.2 25.8 30.4
      Cairo............... 30 2 5.8 11.6 17.4 23.3 27.4
      Massaua.......... 15 37 5.2 10.4 15.6 20.8 24.4
      Nell'unita tabella, da noi compilata sulle estese Tables astronomiqnes del prof. V. Bagay (Parigi, 1829), sono date, per 12 luoghi le amplitudini (in gradi e decimi) corrispondenti alle declinazioni di 5, 10, 15, 20 e 23 y2 gradi. Per località di diversa latitudine e per declinazioni diverse si faranno interpolazioni proporzionali. Avvertasi che alla declinazione 0» (omessa) corrispondono gli equinozi, nei quali non v'ha amplitudine perchè quando il Sole è all'equatore nasce e tramonta dovunqueprecisamente ad Est ed Ovest; se le declinazioni sono australi (S) l'amplitudine è pure australe (cioè da Est od Ovest verso il Sud), se boreali (N) il Sole nasce e tramonta a nord dei punti veri di Est ed Ovest; le massime amplitudini corrispondono alle massime declinazioni (23° 27') e quindi ai giorni solstiziali.
      In conseguenza dell'eccentricità dell'eclittica, il nostro pianeta percorre la sua orbita con velocità diverse rendendo irregolare anche il moto diurno apparente del Sole. Quindi, tra il tempo medio, regolato da un Sole fittizio di moto unifor-[me, ed il tempo ce rosegnato dalle meridiane, vi hanno delle dif-iHferenze, dette \equazioni del tempo, che oscillano tra + 14m 25» (12 febbraio) e — 16m21s(3 novembre) e che si riducono a zero quattro volte all'anno (16 aprile, 15 giugno, 1» settembre e 25 dicembre).
      Nelle nostre tavole mensili l'equazione è + o — secondochè il mezzodì medio di Roma (Collegio Romano) precede o segue il mezzodì vero, e stante le piccole variazioni diurne quelle cifre possono servire al ragguaglio dei due tempi ed al calcolo del passaggio del Sole al meridiano d'ogni altro luogo d'Italia.
      L'unita figura mostra, inferiormente, le zone di frequenza e la direzione del moto delle macchie solari (ora in aumento), e superiormente una sezione del globo solare e della sua atmosfera, coi relativi nomi.
      L'opinione oggi più accreditata circa la natura del Sole, e quella di una massa incandescente, liquida o gazosa, alla temperatura di circa 6600 gradi, secondo le ultime e quasi concordi conclusioni di O. E. Guillaume, di W. E. Wilson e del di lui collaboratore Gray. La superficie solare che noi osserviamo si chiama fotosfera, granulata e talvolta cosparsa di macchie nere e di facole lucidissime; la fotosfera è avviluppata in una cromosfera purpurea, di non oltre 10,000 km d'altezza, che proietta talvolta, delle fiamme o protuberanze ad enormi distanze; viene, infine, l'argentea corona, coi relativi pennacchi che si rende solo visibile nelle eclissi totali.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Almanacco Italiano 1904
Piccola enciclopedia popolare della vita pratica
di
Bemporad Firenze
1904 pagine 672

   

Pagina (162/477)






Sole Dante Sole Terra Sole Sole Terra Sole Roma Sole Sole Est Ovest Est-Ovest Nafrd-Sud Tables Bagay Parigi Sole Est Ovest Est Ovest Sud Sole Est Ovest Sole Sole Roma Collegio Romano Sole Italia Sole Guillaume Wilson Gray Ovest Sud