Almanacco Italiano 1904 (parte seconda) di
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Luigi Selvatico ha mandato una tela, in cui è riprodotto un Palazzo veneziano. Del palazzo è ritratta solo la parte inferiore, baciata dalla laguna. Mirabile è il rilievo delle pietre, il contrasto dei chiaroscuri e il riverbero della luce che dalle finestre e dalla lunetta della porta si proietta al di fuori. Pec-
potenza e naturalezza dell'espressione, che l'autore ha saputo scolpire sul volto, non sappiam dire se più indifìerente o enigmatico, della vecchia Cloto, ulie tra le mani rugose serra la ròcca, da cui si svolge il filo destinato a tramare la vita dell'uomo.
Buoni ambedue i quadri esposti da Luigi
Girolamo Cai rati. - Paesaggio lombabdo (pastello).
cato che l'acqua della laguna abbia ondulazioni e riflessi troppo studiati e così poco veri, da rassomigiiare ad un perfetto mosaico.
Di Francesco Gioii sono tre quadri: La parca, Pianura pisana, e Crepuscolo. Il primo, di piccole dimensioni, ci è sembrato più pregevole degli altri due; certo è più interessante per la originalità del concetto e per laGioii: Un mercato nella campagna pisana, e Mattino d'inverno. Nel primo è una grande semplicità e verità, sia di tipi che di ambiente. Nulla di più naturale e di più schietto di quel gruppo di contadini e sensali, che davanti ad un paio di bovi stanno rilevandone i pregi e i difetti e contrattandone il prezzo di acquisto.
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Selvatico Palazzo Cloto Luigi Cai Francesco Gioii Pianura Crepuscolo Mattino
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