Almanacco Italiano 1904 (parte seconda) di
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Fra gli acquerelli, crediamo giusto segnalare anzitutto quello del Cairati, Paesaggio Intubai do. Da un terreno paludoso e miasmatico si levano cento, mille alberi lunghi e scheletriti, che vanno inseguendosi e disperdendosi verso il fondo lontano, infinito, dove l'azzurro del cielo è rotto da rari bagliori di luce rossastra, come dopo un vivo tramonto. Di tutta la innumerevole congerie dei paesaggi davanti a cui il pubblico passa senza dare uno sguardo, questo del Cairati è reso con tale vigoria di espressione, correttezza di disegno, freschezza di tinte ed efficacia di rilievo e di sfondo, da imporsi all'attenzione ed all'elogio; e tutto questo, senza sforzo e senza ostentazione di scuola o di maniera.
Altri buoni acquerelli sono V Interno di !>i Miti co a Venezia della signora Rubini, la Felicità del popolo del Santoro (la nepotina che legge al vecchio nonno le notizie del Messaggero), la Vendemmia del Battaglia, il Racco], o del Carosi (su dei covoni di grano siedono tre giovani e belle contadine, due delle quali intrecciano sulla folta e bruna capigliatura della terza una bionda ghirlanda di spighe), la Narratrice del Tommasi (vecchio ma sempre fresco e commovente tema della nonna che al focolare racconta le novelle alla estatica coorte dei nipotini), la Pastorella di Capri del Xardi, e finalmente Un bacio alla /•in bella (scena di sano e forte amore contadinesco, durante lo sfoglio del granturco).
Alla sezione di scultura l'Italia ha dato quest'anno uno scarso ma non indegno contributo.
la collaboratrice sua terribile, muta e fedele. Il secondo ritrae al naturale, e diciamo naturale come figura e come espressione, un africano, in completo assetto di guerra, ingi-
Ezio Ueccaretli. - Stanchezza (bronzo).
La Cleo del Rossi, la Xujade del Simi, VEtna del Ceccarelli sono senza dubbio delle statue pregevolissime. Ma sopratutto convien rilevare i due bronzi Stanchezza del Ceccarelli
Enrico Astorri. — In agguato (bromo).
nocchiuto, proteso, colla lancia pronta a colpire, collo scudo pronto a parare. Sulla rude faccia contratta del negro, negli occhi suoi quasi felini, sulla bocca fremente, si legge l'impazienza di trovjrsi a faccia a faccia col nemico, di piombare su lui, e di annientarlo.
Non ancora si è pronunziato il Giurì sulle onorificenze da assegnarsi a^ii espositori delle varie sezioni; e non è facile far previsioni, che. dopo tutto, sarebbero Inutili, giacché, quando queste pagine vedranno la luco, i premi saranno già stati assegnati e il Glas-Pulttst avrà chiuso per quest'auno i suoi battenti.
Ma il giudizio sulla mostra italiana l'han già dato i visitatori tedeschi e stranieri, che da due mesi si affollano, specialmente nei giorni festivi, nelle sale dell'Esposizione, e che davanti alle tele ed alle statue mandate dai nostri artisti si soffermano con compiacenza speciale ; ed è stato un giudizio assai lusinghiero. Che poi il Giurì premi o no, poco importa: è nella coscienza e nell'anima >.ol-
stesso e All'agguato dell'Astoni. Il primo, di leitiva del pubblico che deve trovare eco,
mezza figura, rappresenta un falciatore, che riscontro e sanzione la coscienza e l'animacon la faccia emaciata, la bocca riarsa e gli dell'artista, attraverso alle proprie creazioni,
occhi smorti dalla fatica e dal caldo, si ap- e ad elogio e conforto di esse,
poggia colla mano e col mento alla frullana, Prof. A. Tortoki.
Gli olii d'oliva della Casa P. Sasso e F.< di Oneglia sono gli unici perfetti.
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