Almanacco Italiano 1904 (parte seconda) di
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transatlantici, che ò circa 1000 chilometri più lontana da Poidhu. Anche Cape Cod in breve fa all'ordine, e si iniziò il servizio con nn telegramma del presidente Roosevelt al Re d'Inghilterra.
Tutti ricordano l'entusiasmo levatosi attorno al nome del giovane e glorioso inventore dopo questi trionfi, e l'accoglienza che ebbe in Italia e a Roma, dove in Campidoglio il 7 maggio, alla presenza dei Sovrani, parlò facendo brevemente ed efficacemente la storia della sua scoperta, e affermando senza esitazione la sicurezza sua di ottenere la sintonia, cioè l'accordo fra due stazioni radiotelegrafiche, in modo da evitare la confusione e la dispersione dei messaggi telegrafici.
In questo arduo problema della Sintonia fra le stazioni niarconiane, vi sono ancora fra gii scienziati molti dubbiosi. Può dirsi che per qualche tempo, la sicurezza e le affermazioni del Marconi siano state per i più il più valido argomento per credere alla prossima e pratica soluzione del problema; e le incertezze mostrate a questo proposito dai professori Righi e Dessau nel loro libro popolare sulla Telegrafia senza filo, non poterono dirsi eccessive.
Ma ora abbiamo esperimenti recenti di indiscutibile valore, e tali da modificare protondamente molti non irragionevoli dubbi. Intendo degli esperimenti fatti pochi mesi or sono fra le stazioni radiotelegrafiche della Marina italiana poste a S. Vito (Spezia) all'Isola Palmaria, e a Livorno presso l'Accademia navale. Le distanze respettive delle due ultime stazioni dalla prima sono di 5 3 70 chilometri.
Alla stazione di Livorno fu posto un trasmettitore corrispondente ad un tono detto B, dalla Palmaria invece si usò un tono A, che dava onde elettriche più corte e più frequenti con molto minor consumo di energia. A San Vito i due ricevitori con tono A e B, e le respettive macchine telegrafiche, erano congiunte col filo aereo verticale alto 54 metri. L'esito fu ottimo, poiché a San Vito si poterono contemporaneamente e chiaramente ricevere le comunicazioni delle due stazioni. Si ripeterono poi le esperienze nelle condizioni meno favorevoli, cioè assegnando alla stazione più lontana di Livorno il tono A destinato a minore distanza, attenuando opportunamente a San Vito gii effetti dell'eccesso di energia provenienti dalla vicina Palmaria munita del trasmettitore più potente A. Il successo fu anche questa volta ottimo e completo.
Attualmente in Inghilterra vi sono dodici stazioni marconiane con raggio d'azione di circa 200 km., alla dipendenza del Lloyd; altrettante delia stessa forza sono alla dipendenza della Marina britannica. Quattro della stessa specie sono agli Stati Uniti, due al Ca-
nada, due in Germania, una nel Belgio, una a Gibilterra, una a Malta. Quasi tutti i grandi vapori transatlantici hanno adottato la telegrafia Marconi, che funziona dui-ante il viaggio. In alcuni si pubblica anche ogni giorno un bollettino di notizie.
In Italia oltre le stazioni già ricordate di San Vito, Palmaria, Livorno, vi son quelle di Monte Mario e della Maddalena, le quali comunicano frequentemente con le navi da guerra, quasi tutte provviste degli apparecchi necessari per ricevere e trasmettere. Un disegno di legge, già approvato dal Parlamento, stabilisce una rete di 12 stazioni Marconiane in Italia per i servigi del commercio e della marina, destinate a comunicare specialmente con le navi in moto. Inoltre si stabilirà una grande stazione, la più potente del mondo, per corrispondere direttamente con la repubblica Argentina; pare che questa stazione sorgerà sulia spiaggia toscana del Tirreno.
Finalmente in questi ultimi giorni d'Agosto si è radunata una Conferenza internazionale per la telegrafia senza fili, con lo scopo di stabilire i nuovi rapporti e diritti internazionali in conseguenza del nuovo sistema di comunicazione. Questo è, fino al momento in cui scrivo, il bilancio della telegrafia Marconi.
Aeronautica.
Santo»Dumont,il notissimo aeronauta Brasiliano che nel 1901 guadagnò il premio Deut-sch di 100 mila franchi, facendo finalmente con uno dei suoi dirigibili, e dopo molte peripezie, il giro della Torre Eiffel e tornando alla stazione di partenza, ha fatto ancora parlare di sè, riuscendo nella passata primavera, e ultimamente durante la rivista del 14 luglio a Parigi, a dirigere perfettamente un suo pallonetto allungato con elice e motore, facendo evoluzioni a piacere, scendendo a terra e risalendo, e ritornando poi alla sua rimessa.
L'entusiasmo del pubblico è stato grandissimo per queste manovre aeree, cui non si può certo negare una grande importanza, ma non bisogna neff>ure farsi grandi illusioni sulla loro portata pratica. L'areostato di San-tos Dumont, che è il 9» o il 10® della serie di quelli da lui provati, è un miracolo di leggerezza e di forza, ma non si deve dimenticare che questi esperimenti si compirono in giornate splendide e calme, in cui mancava l'insuperabile ostacolo alla navigazione aerea con palloni, che è il vento.
Anche i fratelli Lebaudy, parigini, si son presentati pubbiicamente con un loro dirigibile assai più grande di quello di Santos Dumont, facendo manovre molto ben riuscite. Di questo dirigibile Lebaudy è singolare la forma, che è piatta di sotto e lenticolare di sopra, così da somigliare un guscio di tartaruga. Si dice che con questa forma gli inventori abbiano ottenuto che l'areostato, in caso di accidente imprevisto, discenda lentissimamente, funzionando lo scudo piatto inferioreCHININA -MIGONE
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( Vedi annunzio di fronte al frontespizio).
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