Almanacco Italiano 1904 (parte seconda) di
fotografia, e si regola l'esposizione eoi mezzo di un fotometro graduato, perchè la luce non produce alcuna alterazione visibile.
Ritirata la piastra dalla luce si inchiostra con inchiostro grasso da stampa e si sviluppa immergendola nell'acqua fredda: se l'esposizione è stata giusta, l'Imagine si sviluppa rapidamente, e l'albumina che conserva la solubilità si separa dalla piastra con l'inchiostro sovrapposto. Quando la piastra presenta l'imagiue ben netta con tutti i suoi dettagli, si mette ad asciugare, poi si inchiostra di nuovo, e, per meglio preservarla, si spolvera con polvere di bitume che si fa fondere a dolce calore, se ne inverniciano i bordi ed il rovescio e si inizia l'incisione con una soluzione di acido nitrico del 2 %. Arrivata la corrosione ad un certo grado, bisogna sospendere il bagno e ripetere l'inchiostratura e la spolveratura al bitume per preservare le pareti degl'incavi: indi rinforzando gradatamente il bagno acido e ripetendo a più riprese le suddette operazioni, si arriva alla profondità necessaria; allora si scioglie la-crosta protettrice nella benzina, si pulisce la piastra, si ritocca (1) in qualche punto, se è necessario, e si può stampare.
Alle lastre di zinco oggi si sostituiscono spesso quelle di alluminio, che pel minor peso, pel minor prezzo e per potersi inflettere nelle macchine rotative sono assai più vantaggiose: in questo caso si sostituisce nell'incisione l'acido cloridrico al nitrico che sarebbe inattivo.
h) Nel secondo processo, detto allo smalto o all'americana, si usa una lastra di rame rivestita di uno strato sensibile in cui l'albumina è sostituita da una speciale colla di pesce (Fischleim), che si trova in commercio già purificata; ecco la ricetta:
Colla liquida pura . ... gr. 120
Acqua distillata...... „ 120
Bicromato d'ammonio. . „ 8
Si uguaglia lo strato centrifugando, si secca, si espone alla luce in un torchietto, e si sviluppa coli'acqua fredda appunto come nel caso precedente; soltanto bisogna usare di una luce gialla assai più debole, perchè la soluzione è più sensibile. Quando la lastra con l'imagine sviluppata è ben secca, si assoggetta ad un riscaldamento che varia dai 300» ai. 400°, per cui la colla subisce un principio di combustione e forma uno smalto che, aderendo tenacemente al metallo, lo preserva dalla corrosione.
L'incisione si esegue questa volta con una soluzione di percloruro di ferro (preferibilmente bruno) al 40 % e senza bisogno di alcuna. interruzione per preservare le pareti incavate, essendo l'azione del percloruro assai più regolare di quella dell'acido nitrico: indi la lastra si pulisce con una soluzione di soda caustica e si ritocca, se occorre.
(I) Gli strumenti principali che si usano pel ritocco su lastre metalliche sono: i < bulini > che servono ad approfondire le luci, le * rotelle dentate » (roulettes) che si pascano sulla superficie delle omb>-e e servono a schiacciarle incidendovi dei punti, ed i « brunitoi » che servono invece a rinforzare le ombre «chiamando in qualche punto la punteggiatura e fondendola insieme.
Gli olii d'oliva della Casa P. Sasso eLe stampe che si ottengono con questo processo sono assai più fini e perfette di quelle ottenute col metodo precedente, perciò s'è tentato di applicare questo processo allo zinco per renderlo più economico, ma finora parmi con poca riuscita: le maggiori difficoltà son queste, che lo zinco riscaldato alla temperatura necessaria per lo smalto si piega ed acquista una certa struttura cristallina poco adatta all'incisione, e che d'altra parte lo smalto non resiste abbastanza bene agli acidi necessari per attaccare lo zinco.
c) Ai processi di fototipografia si collega un metodo rapido ed economico, eh'è assai in uso per la stampa quotidiana, e serve per ottenere schizzi tipografici dalle fotografie senza bisogno di reticolo.
Si comincia col tirare una positiva assai leggiera della fotografia sur un foglio di carta ruvida sensibile cosidetta " sepia „ e su di essa si disegna, seguendone I contorni, lo schizzo tratteggiato coli'inchiostro di china: poi si immerge il foglio colla doppia imagine in una soluzione di persolfato di ammoniaca al 2 % che vi cancella la fotografia, ed in una di vaselina che lo rende trasparente, e da esso si tira per contatto un negativo (che può essere anche su carta sensibile resa trasparente) che serve pel processo su zinco.
II. - Fotolitografia.
Supponendo già noti gli ordinari processi di litografia,(l) farò notare che anche nella fotolitografia è necessaria la suddivisione dei-l'imagine col reticolo, poiché come nella stampa tipografica non si usano che rilievi ed incavi, così in quelia litografica si profitta di parti che rifiutano, e di parti che ricevono l'inchiostro da stampa.
Si hanno due specie di processi litografici: quello diretto, e quello per trasporto.
a) II processo diretto, detto anche zincografia, perchè spesso si giova di una lastra di zinco più leggiera e comoda della pietra litografica, è, dopo quello di fotocollografia, il più semplice ed elegante dei processi fotomeccanici.
Si riveste la lastra di zinco o la pietra litografica di uno strato di cromoalbumina, come in fototipografia, si inchiostra con inchiostro gl'asso e si sviluppa con acqua fredda.
Se si adopera lo zinco si prepara la lastra sviluppata ed asciugata al calore moderato con una soluzione di noce di galla, gomma ed acido nitrico. (-') Se invece si adopera la pietra litografica, si prepara con gomma ed acido nitrico come usualmente pei trasporti litografici.
Dopo tale acidificazione, la lastra o pietra è pronta per la stampa litografica.
è) Nel processo per trasporto, adatto piuttosto alla riproduzione dei disegni tratteggiati, si comincia con l'ottenere l'imagine sur una carta sensibile all'albumina bicro-
(1) Vedi per questo. C. Doyen, «Manuale di litografia. » Milano, Hoepli.
(?) 50 granimi di noce di palla frantumata vengono fatti bollire per «0 «rimiti in un litro d'acqua ; a questo liquido si appiunsono 20 gra.umi di gora-ma e 10 grammi di acido nitrico.
F.i di Oneglia sono gli unici perfetti.
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