Almanacco Italiano 1904 (parte seconda) di

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      Industria della treccia l'altra più lucrosa — perchè più rara — dei lavori al modano. La sua geniale iniziativa fu coronata da grande successo; e il laboratorio Spalletti dà oggi sostentamento a un centinaio di donne che languivano un tempo nella miseria e si dibattevano sotto le unghie degli incettatori di treccia.
      Ma accanto alle industrie dei ricami e dei tessuti, una terza ve n'ha, la più vaga, la più aristocratica, la più antica fra tutte: intendo parlare dell'industria dei merletti, vanto d'Italia fin dai più remoti tempi, e sopra tutto da quando il grande Colbert chiamava in Francia le merlettaie veneziane perchè insegnassero i segreti dell'arte loro. Questa in-
      di una popolazione agiata e laboriosa, ha Istituito nel Friuli ben sette Scuole Cooperative per i merletti a fusello, dando lavoro a più di dugento donne, e facendo noto anche al di là delle Alpi il nome dell'industre regione. In dieci anni — chè tanti ne contano le Scuole Cooperative dal giorno della loro fondazione — la contessa di Brazzà ha raccolto pazientemente e con cura infinita un magnifico campionario di merletti antichi, del quali fa eseguire le riproduzioni che applica a ogni specie di lavori; per cui escono dalle Scuole friulane tende per finestre e biancheria per signora; guarnizioni per vestiti, e tovaglie ; tutto ciò infine che può trovar posto in una casa moderna, cui soprassieda il gusto il più raffinato (figg. 12 e 13).
      Lo scorso inverno i lavori delle Scuole Cooperative di Brazzà furono ammiratlsslmiFf. 11 — Tibesv Stagi: Ventaglio in tbina eseguito a puxto antico.
      dustria è così diffusa tra noi, che lunga e laboriosa sarebbe l'enumerazione dei varii luoghi nei quali essa si annida; tanto se esercitata collettivamente che individualmente, le donne italiane si trasformano per essa in artiste, e vi raggiungono un grado di vera perfezione (fig. 11).
      Ciò che loro manca è una savia organizzazione. Quantunque molte benemerite signore, comprese di questa necessità, si siano attivamente adoperate a disciplinar qua e là codesta industria, ma molto c' è ancora da fare sotto questo rapporto.
      Tra queste benemerite, in prima linea va posta la contessa di Brazzà Savorgnan, la quale, seguendo l'esempio mirabile partito dall'isoletta di Burauo, un tempo ignorata e oggi universalmente conosciuta; immersa un tempo nella più squallida miseria, e oggi sedea Londra, come pochi anni prima lo erano stati a Chicago, donde erano tornati in patria decorati di medaglia d'oro.
      L'industria del merletto, molto diffusa anche negli Abruzzi, trovò qui le due stesse protettrici che le industrie sorelle del ricamo e del tessuti. Sì la marchesa De Viti di Marco, che miss Luck, raccolsero in campionari! gli scarsi esemplari di merletti, organizzandone e disciplinandone la produzione. La formazione dei campionari! era tanto più necessaria in quanto che molti dei merletti abruzzesi appartengono al tipo così detto sciolto: sono, cioè, eseguiti a mente dall'operaia senza la scorta di alcun disegno. Ove venisse a mancare la tradizione, verrebbe a mancare il merletto slesso.
      Una Scuola di trine al tombolo fondò in Napoli la signora Martorella; una, la con-


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Almanacco Italiano 1904 (parte seconda)
Piccola enciclopedia popolare della vita pratica
di
Bemporad Firenze
1904 pagine 672

   

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