Almanacco Italiano 1904 (parte seconda) di
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geografia gastronomica e potatoria d'italiaIlo cercato di riunire in queste pagine, classificandolo per regioni e per luoghi, quanto offre di più gustoso e di più singolare la nostra Italia alla tavola, alla cucina. S'ella prima colonna registro i piatti tradizionali di ogni paese (che sono stampati in corsivo), le qualità di carni, di pesci, di verdure, di frutta più apprezzate, i salumi, i formaggi, i dolci più conosciuti. Fella seconda colonna i migliori vini e liquori (questi in corsivo). L'acqua — la bevanda per eccellenza, ma non da tutti apprezzata come si merita — non è neppur essa dimenticata, perchè ho ricordato le acque famose di Trevi e del Serino; ma ho taciuto delle acque minerali, non essendo sempre possibile di stabilire una distinzione fra le acque da tavola e quelle di uso medicinale. Non ho tenuto conto, per diverse buone ragioni, delle specialità proprie di una sola ditta, soprattutto se recenti (p. es. molte marche di vini e di liquori). E non ho neppure voluto registrare tutti i cibi popolari, come gl'innumerevoli dolciumi di forma e tipo locale che compaiono nelle fiere e nelle solennità religiose, intendendo che questa compilazione sia piuttosto una guida per il buongustaio che un capitolo di etnografia o di folklore gastronomico. Singrazio i molti cortesi che mi hanno agevolato in questo non facile lavoro, e anzitutto il dott. cav. A. Cougnet, antico collaboratore dev'Almanacco il cui concorso mi è stato prezioso, avendo egli raccolto ricchissimo materiale per un lavoro simile, premiato con medaglia d'oro alla Esposizione Gastronomica di Torino del 1902, il prof. cav. F. Pbudenzano, il prof. G. B. Guabini, V ing. Besana, ec.
G. F.
I. - PIEMONTEProduce molti tartufi bianchi (specialmente nel Monferrato). Piatto nazionale la fonduta (fontina e tartufi). — In uso in tutta la regione i grissini.
Regione produttrice di ottimi vini: i tipi Barbèra, Nebiolo e Grignolino sono assai apprezzati. Altre marche speciali sono ricordate ai loro luoghi. Pregiati sopra gli altri i prodotti dei circondari di Alba e di Asti.
Riputata meritamente la grappa di Piemonte, particolarmente quella di Cassine.
ACQUI ALBAALESSANDRIA ANDORNO CAC-
CIORNA AOSTAASTI
[LOBARGE e BAGNO-BIELLA
BRONIOANELLI
CHIERICORNEGLIANO
di ALBA CUNEOIVREA
MOMBER CELLI MONCENISIOMONDOYÌ MORTARA NOVARA
Amaretti.
Tartufi — Torrone.
Mortadella.
Fontina — Cèras (sorta di ricotta) — Rebrochon.
Mele Caroli e Losa.
Trote dei laghi di Oropa — Miasce (dolci di farina di castagne).
Cotechini e luganeghe.
Torrone.
Cardi (che si mangiano di solito con la bagna calda).
Uva Favorita.
Marroni — * Cuni „ (castagne bi-scotte).
Noisette (dolce).
Trote del lago — Formaggio grasso uso Rochefort.
Cappelloni (ravioli) di Parona.
Biscotti.
Barolo (vini delle uva di nebiolo le quali in questa regione delle Lan-ghe prendono il nome di Barolo : i più pregiati sono quelli di Barolo, Serralunga, Monforte). — Barbaresco (altro vino di Nebiolo) — Barolato (pure di Barolo e Serralunga).
Ratafià (liquore estratto dalle ciliegie selvatiche).
Genepy.
Moscato spumante e secco — Barbèra d'Asti (i vitigni più pregiati di tutto il Barbèra piemontese sono quelli delle colline di Porta-comaro e di Montegrosso presso Asti) — Grignolino.
Moscato. Freisa.
Acqua di menta.
Dolcetto.
Gattinara (vino di uva nebiolo, che a Gattinara è detta " Spanna .) — Vino di Lessona — Vino di Ghemme.
Gli olii d'oliva della Casa P. Sasso e F.« di Oneglia sono gli unici perfetti.
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