Almanacco Italiano 1904 (parte seconda) di
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cordone ombelicale intorno al collo del neonato.
Sintomi. — La faccia, ed in minor grado tutto il corpo, son lividi e gonfi, ed il cordone ombelicale è turgido di sangue (asfissia livida); ma può eziandio accadere nei neonati deboli e mal nutriti, che il loro aspetto sia pallido (asfissia pàllida). In altri casi la morte apparente deriva da un abbassamento dell'eccitabilità riflessa del feto, per modo che gli stimoli ordinari che agiscono nello stesso dopo la nascita non sono capaci di eccitare i movimenti della respirazione.
Soccorsi. — Si leghi prontamente il cordone ombelicale a quattro dita dalla sua inserzione all'ombelico, e dopo si tagli ad un centimetro o poco più lontano dalla legatura. Si netti accuratamente la bocca al neonato; gli si spruzzi il viso, il petto, e il dorso con acqua fredda: gli si frizionino per bene gli arti. Se non dà segni di vita, si procederà con delicatezza alla respirazione artificiale (v. le figg. a pag. prec.). Ristabilito il respiro, si avviluppi il neonato per bene in panni caldi, e per qualche ora si tenga lontano dalla mammella, e gli si dia soltanto a succhiare dell'acqua zuccherata.
Asfissia per gas irrespirabili. — Questi gas sono principalmente l'acido e l'ossido di carbonio, il gas d'illuminazione, l'idrogeno solforato, il gas delle cloache, i vapori di cloroformio e di etere usati in chirurgia.
h'asfissia per acido carbonico si produce facilmente nei luoghi angusti, popolati da molte persone (navi, scuole, teatri, ec.), ad aria non rinnovata.
Sintomi. — Forte peso alla testa, senso di compressione alle tempie, giramenti di testa, offuscamento di vista, propensione al sonno, susurro agli orecchi; indi nausee, e talvolta vomito; rallentamento dei bàttiti del cuore; respiro difficile e lento; sopore e cessazione del respiro e del polso. Faccia congestionata; talora vi ha uscita involontaria delle fecce e delle urine.
Soccorsi. — Trarre il paziente immediatamente all'aria aperta; slacciargli le vesti; spruzzargli fortemente sul viso e sul petto dell'acqua fredda; stropicciargli la fronte e le tempie con aceto forte od alcool; dargli a fiutare dell'ammoniaca liquida; fargli qualche clistere composto di due parti di acqua appena tepida e d'una parte di aceto, ovvero di acqua calda con sai di cucina. Persistendo la congestione, cavar sangue. Frizioni secche con flanella o colla spazzola su tutto il corpo. Rinvenuto che sia il malato, gli si somministrerà, a brevi intervalli, un poco di marsala o di cognao nell'acqua, ovvero del caffè nero o del thè caldo.
Se il gas acido carbonico si sviluppa da tini con uva in fermentazione, vi si cali un lume, che spegnendosi ne Indicherà la presenza. Constatata la presenza di questo gas, si deve, prima di entrare nel tino, farneuscire il gas, agitandovi rapidamente dentro per qualche minuto un ombrello aperto; bruciarvi in seguito un gran fascio di paglia; ed infine spruzzarvi dentro molta acqua di calce. Non si deve mai entrare nei grandi tini senza avervi sempre la scala vicino, e qualcheduno che stia a vegliare di fuori.
L'ossido di carbonio si produce dalla combustione del carbone. L'asfissia prodotta da questo gas presenta, oltre agli stessi sintomi, che sono dati dall'asfissia per acido carbonico, la tosse secca, il senso di solletico, di stringimento e di bruciore alla gola. Stessi soccorsi che nell'asfissia per acido carbonico.
Il gas d'illuminazione, sperdendosi in un ambiente chiuso, può cagionare anch'esso un grave stato asfittico. Sintomi e soccorsi come nell'asfissia prodotta per acido o per ossido di carbonio. — La presenza di questo gas è svelata dal suo odore. Prima cosa da farsi è l'aprire le porte e le finestre; avere la precauzione di non accendere lumi, per evitare l'esplosione.
L'aria mefitica o gas delle cloache è una miscela d'idrogeno solforalo, d'ammoniaca e di acido carbonico, che emana dai pozzi neri, dalla sentina e dalle stive dei bastimenti, e in generale da quei luoghi dove si trovano dei residui di sostanze organiche in istato di fermentazione. Il gas delle cloache produce un'asfissia non meno terribile di quelle sopraccennate, i cui sintomi e soccorsi d'urgenza non differiscono gran fatto dai precedenti.
Si può oggigiorno scongiurare una tale asfissia scacciando il gas delle cloache dal luoghi che lo contengono facendo uso delle pompe ad aria, colle quali vi si caccia dentro una gran quantità d'aria buona.
Asma. — Affezione caratterizzata principalmente da una dispnea intermittente speciale. Talora dipende da alterazioni del sistema nervoso, tal'altra da malattie del bronchi o dei polmoni.
Sintomi. — L'asma si palesa in modo ac-cesslonale, e per lo più di notte. L'asmatico sente ad un tratto un senso d'oppressione alla base del petto e un senso di mancanza d'aria; perciò s'alza rapidamente a sedere sul letto, diventa ad intervalli livido e pallido: la respirazione si accompagna ad un rumore fischiante ed è difficilissima a compiersi. Se l'accesso è intenso e perdura il paziente si fa smanioso e delirante; la pelle si copre di freddo sudore. Un tale parossismo può avere una durata varia da un quarto d'ora sino a parecchie ore con brevi remissioni.
Soccorsi. — Si aprano le finestre, si ponga il paziente a sedere sulla sponda del letto, e gli si faccia vento con un ventaglio. Gli si spruzzi il viso d'acqua fredda, gli si applichino delle carte senapate sul petto e gli si faccia un maniluvio caldo con senapa. Quanto ai rimedi interni, la cura è diversa
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(Vedi annunzio di fronte al frontespizio).
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