Almanacco Italiano 1904 (parte seconda) di
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sulla testa e sul dorso; gli si faccia inalare della ammoniaca o dell'etere od altra sostanza eccitante, su di un fazzoletto.
Avvelenamento per acidi concentrati (acido solforico, nitrico, cloridrico, ossalico, acetico, ec). — Sintomi. — Sono presso a poco gli stessi in tutti questi avvelenamenti : sapore acido, stittico, forte, bruciante ; calore acre alle fauci, all'esofago, allo stomaco; fetore dell'alito; lingua e fauci scottanti; rutti e nausee frequenti; vomiti di materie variamente colorate e miste a sangue, che sparse sui mattoni danno effervescenza; dolori di ventre ; costipazione, o diarrea di materie sanguinose; difficoltà di respiro; tutti i segni insomma di un abbattimento gravissimo: intelligenza libera. L'interno della bocca, le tonsille, l'ugoia, le fauci appariscono scottate, ingrossate, piene di escare bianche o nere.
Soccorsi. — Dare dell'acqua in gran quantità per diluire l'acido. A neutralizzarlo poi ottima è la magnesia calcinata (un cucchiaio da tavola in un bicchier d'acqua, da be-versi in una volta), ripetendo la dose ogni 10 minuti, ovvero un bicchier d'acqua saponata ogni 10 minuti, per 2 o 8 volte. Si pnò pure usare l'acqua seconda di calce, il latte, l'albumina d'uovo (4 a 5 bianchi d'uovo in un litro di acqua), ovvero l'olio d'oliva o di mandorle dolci.
A provocare immediatamente il vomito è efficacissima l'acqua calda con sale (un cucchiaino di sale per ogni bicchiere d'acqua calda) ovvero l'acqua saponata. Dopo più di mezz' ora dalla presa dell'acido è nociva cosa il procurare il vomito; vai meglio allora appiicare delle compresse fredde o, meglio, la vescica con ghiaccio sullo stomaco. — A calmare il vomito e i dolori si dia del laudano (5 a 6 gocce In un cucchiaio d'acqua ogni 5 minuti, sino a 20 o 30 gocce). — Nei casi di deliquio, del liquore anisato d'ammonio (10 a 15 gocce in un cucchiaio d'acqua); si ripeta la dose ogni 10 minuti, due o tre volte. Tumefa-cendosi il collo, pezzetti di ghiaccio internamente, e delle cravatte ghiacciate intorno al coilo. Si procuri al paziente la massima calma.
Avvelenamento per alcali (ammoniaca liquida, liscivia, potassa, soda, ec.). — Sintomi. — In molta parte sono somiglianti a quelli dell'avvelenamento per acidi. Dolori cocenti alla gola, allo stomaco e agl'intestini: la bocca, la lingua, le fauci coperte da membrane giallastre, segni di abbattimento grave, ec.
Soccorsi. — Acqua acidulata, succo di limone, limonee minerali (acido cloridrico o solforico, gocce 20 o 30 in gr. 300 d'acqua), da darsene un bicchiere ogni 5 minuti; e negl'intervalli si provochi il vomito. — Se l'avvelenamento è successo da alcune ore, si badi solo a calmare i dolori, e a soste-
nere le forze del paziente, come si è detto per l'avvelenamento con gli acidi.
Avvelenamento per preparati d'arsenico (acido arsenico, acido arsenioso, arsenito di potassa o di soda, liquore di Fowler, polvere da mosche, ossido nero d'arsenico, ec.). — Sintomi. — Sapore acre stittico-metaliico, allegamento dei denti, alito fetido, copiosa secrezione salivare; infiammazione delle labbra, della lingua, del palato, della faringe; segni di abbattimento grave; prurito alla pelle, che si copre di chiazze livide e d'una eruzione simile alla scarlattina; orine sanguinose e scarse; delirio, convulsioni.
Soccorsi. — Potendosi avere immediatamente, dopo avvenuto l'avvelenamento, del sesquiossido di ferro idrato, se ne pongano 15 gr. in 500 gr. d'acqua, e di tale soluzione si dia a bere un bicchiere ogni 15 minuti, e negl'intervalli si provochi il vomito. Se l'avvelenamento data da qualche ora, si somministri, non avendosi di meglio, una soluzione di magnesia calcinata; indi un purgante di solfato di magnesia (20 o 30 gr. in 100 gr. di acqua). Vescica di ghiaccio o compresse fredde sullo stomaco. Laudano (5-6 gocce) in un cucchiaio d'acqua zuccherata.
Avvelenamento per fosforo. — Sditomi. — Dolori allo stomaco, vomiti di breve durrti e luminosi nell'oscurità, alito fetido, come di aglio, sete intensa, dolori alla regione d -i fegato, disturbi generali dovuti all'indebolimento del cuore, tendenza alle emorragie, petecchie ed ecchimosi estese, perdita della intelligenza con stordimento, delirio rumoroso, convulsioni.
Soccorsi. — Vomitivi: ipecacuana, 2 gr. nell'acqua; ovvero solfato di rame (20 cen-tigr. sciolto in acqua): di ambe le soluzioni un cucchiaio ogni 5 minuti fino ad aversi il vomito. Essenza di trementina (gr. 10 a 15) in una emulsione acquosa di gr. 150 a 200, di cui si darà da bere mezzo bicchiere ogni mezz'ora. Purgazione con 15 gr. di solfato di magnesia. — Si eviti di dar olio, latte o bianchi d'uovo.
Avvelenamento per nitrato d'argento (pietra infernale). — Sintomi. — Crampi dolorosi al ventricolo, qualche volta vomiti d'una materia fioccosa biancastra, che si annerisce esposta all'aria.
Soccorsi. — Un cucchiaino di sai di cucina sciolto in un bicchiere di acqua, in cui si scioglierà con molto vantaggio anche qualche bianco d'uovo: da ripetersi spesso. Vescica di neve o compresse fredde sullo stomaco; laudano (5 a 6 gocce) In un cuc- I chlaio d'acqua, per calmare i dolori.
Avvelenamento per sublimato corrosivo. — Sintomi. — Paragonabili a quelli per avvelenamento d'arsenico; però i dolori ei crampi allo stomaco si manifestano più sollecita-
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