Almanacco Italiano 1904 (parte seconda) di
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fare altro che collocare il ferito in posizione orizzontale, mantenendolo, più eli'è possibile, immobile, nella più assoluta quiete, e applicando delle bende fredde sulla ferita. — Nell'epistassi (emorragia nasale) si applichino bagnoli freddi sulla fronte e sulle tempie: si faccia aspirare pel naso del-* l'acqua fredda acidulata, o dell'acqua emostatica, ovvero della polvere di ailume. Si faccia tenere al paziente inclinata la testa all'indietro, e gli si proibisca di soffiarsi il naso. Nei casi gravi si faccia, iu attesa del medico, il tamponamento delle fosse nasali: si leghino a rosario da 5 a 6 batuffoletti o pal-lottine di filacce o di cotone cardato delia grossezza del polpastrello del dito mignolo, ciascuna alla distanza dall'altra di 2 cm., e poi s'introducano a una a una nel naso con l'aiuto di una matita o di un cannello di penna, badando che l'ultimo batuffolo chiuda ermeticameute la narice, e il filo che pende si fissi dietro l'orecchio del paziente con una listarella di sparadrappo. — Nella me-trorragia, in attesa del medico, si corichi la paziente in posizione perfettamente orizzontale, colla testa bassa, colle gambe serrate e con un cuscino sotto il bacino. Si applichino pezzuole fredde sul ventre o la vescica di ghiaccio. — Neil* enterorragia (emorragia intestinale) si applichino clisteri di acqua gelata: dopo alcuni di questi si inietti l'acqua emostatica, o dell'acqua comune con alcune gocce di percloruro di ferro (Percloruro di ferro gocce 20-30, acqua gr. 100-150, per clisteri). Trattandosi di flussi sanguigni per emorroidi esterne, si applicano localmente batuffoli di cotone bagnati in una soluzione dì allume al 3 per 100 o in acqua emostatica, previa applicazione di clisteri ghiacciati. Si raccomandi la posizione orizzontale, e si applichino pezzuole fredde sul ventre. — Nella emottisi (emorragia polmonare) si raccomandi al malato di tener la posizione orizzontale o seduta nel letto, e di non parlare nè tossire; si somministri internamente del ghiaccio triturato e delle bevande ghiacciate; applicazione della vescica di ghiaccio sulle regioni alte laterali del petto; internamente, da 6-10 gocce di laudano liquido in un cucchiaio di acqua inzuccherata: dose da ripetersi da 5 in 10 minuti. — Nei vomiti di sangue s'inviti il paziente a starsene tranquillamente in letto e in posizione seduta; gli si applichi sullo stomaco la vescica di ghiaccio o delle pezze fredde; internamente si somministri a cucchiai di 5 in 10 minuti la seguente soluzione: Percloruro di ferro 20-30 gocce, acqua gr. 100-150. — Finalmente a soccorrere una persona, che abbia perduto molto sangue, si avrà cura di farla porre orizzontalmente in letto con la testa in basso ; si coprirà per bene con panni caldi; internamente le si somministrerà brodo caldo in discreta quantità e qualche poco di cognac o di rum o divino generoso. Nel casi di deliquio, abiti, zfoni fredde e frizioni in tutto il corpo.
Ernie. — Nella formazione acuta d'un'ernia il paziente sarà posto in posizione orizzontale con le gambe piegate sui ginocchi e alquanto divaricate: non si faccia alcuna manovra per far rientrare l'ansa intestinale fuoriuscita; e sul tumore ernioso, coi debiti riguardi, si applichino delle pezzuole fredde spesso rinnovate.
Ferite. — Esse possono essere superficiali e profonde, e queste possono essere penetranti o non penetranti in cavità (cranio, torace, addome, ec.), da taglio o da punta, contuse
0 lacero-contuse, e finalmente da arma da fuoco.
Le ferite che richiedono in ispecial modo
1 soccorsi d'urgenza sono quelle complicate ad emorragia, a frattura, quelle prodotte da strumenti infetti e quelle penetranti in cavità. I soccorsi d'urgenza in tal caso sono diretti ad arrestare l'emorragia (ved. Emorragia); a nettare accuratamente la ferita; a medicarla e bendarla; a soccorrere lo stato generale del ferito. — La pulizia delle ferite si dee fare impiegando acqua chiara e pulita, possibilmente stata bollita e poi raffreddata; la quale si farà cadere da una certa altezza sulla ferita mercè spugne o pezzuole nettissime, rimovendo ogni materia estranea.
Se v'è fuoriuscita di anse intestinali, lavarle delicatamente e proteggerle con un bendaggio, chiamando tosto il medico. — Dopo aver ben nettata e lavata una ferita, se ne avvicinino i margini, vi si sovrappongano varii strati di morbida tela o di garza, e uno o più strati di cotonina, fissando il tutto con alcuni giri di fascia. — In caso di ferite d'arma da fuoco complicate a frattura si bendi la ferita con una gran quantità d'ovatta, e alcuni giri di fascia per di sopra. — Contro l'indebolimento generale del ferito: slacciargli le vesti, posizione orizzontale, abluzioni fredde, eccitanti interni (cognac, ec.).
Fratture. — La rottura di un osso cagionata da violenza esterna dicesi frattura semplice ; se l'osso si rompe in più parti o frammenti, si ha la frattura composta; e se 1 frammenti sono numerosi e piccoli, la frattura dicesi comminuti va. — La frattura è complicala quando insieme alla rottura dell'osso coesiste lesione dei tessuti molli circostanti.
Sintomi. — Dolore e impossibilità di muovere il membro fratturato; movimenti anormali che si verificano in luoghi dove non havvi articolazione; al tatto, senso di scric-chiolamento o di crepitio del frammenti ossei confricantisi fra loro, alterazioni di forma dell'osso, ec.
Nella rottura delia gamba si ricercheranno questi sintomi passando colie dita sulla faccia interna dell'osso maggiore (tibia) e sulla sua cresta, per vedere se v'ab-
arricciolinamigone ss^a^jsrajeffkdicato serii studi!, si dà aila Capigliatura una arricciatura persistente, rendendola in pari tempo morbida, lucida e fluente. — Si vende in fiale da L. 1,25 cadauna, cent. 80 per la spedizione, 3 fiale L. 4, franche
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