Almanacco Italiano 1904 (parte seconda) di

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      l'atmosfera, in pallone, ad un'altezza superante i 3000 metri.
      Sintomi. — Malessere generale, grande stanchezza, vertigini, nausea. Il polso si fa celere dapprima, indi debolissimo, le vene s'inturgidiscono fino al punto da lasciar trasudare il sangue. Si hanno emorragie dal naso e dai polmoni, e finalmente uno stato letargico che uccide.
      Soccorsi. — Il primo e più importante è di discendere quanto è possibile dal luogo dove si salì. Slacciare gli abiti al paziente, spruzzargli il viso e il petto d'acqua fresca, batterlo col palmo della mano nei vari punti del corpo per tenerlo desto, obbligarlo a prendere qualche cibo, e ristorarlo con thè o caffè, di cui dovrebbe essere provvisto ogni alpinista.
      Mal di mare. — Sintomi. — Vertigini gastriche, vomito più o meno ostinato, notevole stanchezza, tremiti diffusi nei muscoli delle gambe e delle braccia, forti dolori di capo ed estremo pallore del volto.
      Soccorsi. — Aria fresca, stando sul ponte della nave; procurare di distrarsi parlando, leggendo, ec. ; posizione semi coricata ; cognac, e meglio sciampagna ghiacciato.
      Mal di denti (Odontalgia). — Se dipende da flussione, il migliore rimedio è di applicare dei cataplasmi caldi sulla guancia dolente e sciacquare la bocca con decotti tiepidi di altea o d'orzo, in cui si scioglierà un poco di clorato di potassa e qualche goccia di laudano liquido. Se poi il male dipende da carie dei denti, si intinga un pezzettino di cotone idrofilo nel cloroformio, o in una soluzione concentrata di cocaina, e con esso si otturi ermeticamente il foro della càrie col mezzo d'uno stecchino di legno.
      Male di orecchi (Otalgia). — Si cura con la semplice applicazione di cataplasmi emollienti caldi applicati, e spesso ricambiati sull' orecchio esterno. Giova pure iniettare dolcemente nel condotto uditivo esterno del latte tiepido, o acqua di malva anche tiepida; ovvero introdurre nel condotto uditivo un pezzetto di lardo asperso d'idroclorato di cocaina ovvero un batuffoletto di cotone cardato intriso d'olio o di glicerina pura in cui fosse disclolta della polvere d'idroclorato di cocaina.
      Morsicature di cane arrabbiato o Idrofobo. —
      Il cane principalmente, e poi il lupo, il gatto, ec. mordendo l'uomo possono comunicargli la rabbia o idrofobia, che si manifesta in un periodo vario di tempo (per lo più 30 o 40 giorni ed anche più) dopo la morsicatura.
      Sintomi. — Melanconia, inquietudine, sogni penosi. Stanchezza, oppressione al petto, tensione e rigidezza alla nuca, bruciore lungo l'esofago e nello stomaco ; seguono di tempo in tempo profonde e sospirose inspi-
      razioni. A questo stadio prodromico succede lo stadio convulsivo, caratterizzato da contratture spasmodiche e da accessi di disfagia, che, rendendo dolorosa la deglutizione, fanno rifuggire 11 paziente dal bere. L'uomo idrofobo non tenta mal di mordere. Segue il periodo paralitico caratterizzato dell'esaurimento generale delle forze.
      Soccorsi. — Se fu morsicato un arto, fare una legatura al disopra, incidere e lavare la ferita, causticarla energicamente col ferro rovente, con un caustico, con un carbone acceso, o magari bruciandovi sopra della polvere da caccia, e s'invii prestamente il morsicato al più vicino istituto antirabico.
      Morsicature della vipera e di altri serpenti velenosi. — Sintomi. — Attorno la ferita la cute diviene livida, dolente, tumefatta; questa tumefazione si diffonde rapidamente a tutto l'arto o a tutta la regione su cui ha sede la ferita. Nell'istesso tempo l'avvelenato è preso da respiro affannoso, da angoscia, vertigini, brividi di freddo, delirio, straordinaria stanchezza, e infine da sincope.
      Soccorsi. — Come per le morsicature di cane arrabbiato. Di più si può Succhiare la ferita. Avendo seco del permanganato di potassa all'I %, metterne alcune goccie intorno alla ferita. Nell'istesso tempo che si cura la ferita, si somministri al paziente qualche cordiale (rum, cognac, caffè nero, ovvero della ammoniaca in acqua inzuccherata).
      Occlusione Intestinale. — Può essere data da varie cause, e in molti casi è seguita da peritonite; e non è vero, come si crede generalmente, che allo svilupparsi della peritonite corrisponda sempre la comparsa della febbre. I sintomi propri dell'occlusione intestinale sono la soppressione dell'emissione delle feci e dei gas intestinali. In attesa del medico e quando manchino i segni spiccati di una peritonite (polso filiforme, dolori intollerabili al tocco delle pareti addominali) si somministrerà un purgante generoso ovvero si praticherà un' abbondante irrigazione intestinale o entere-clisma con parti tignali d'acqua ed olio di oliva (da mezzo litro a un litro di ciascuno). Quiete assoluta del corpo.
      Punture d'Insetti, aracnidi, ec. (api, vespe, calabroni, formiche, tarantole, ragni, zanzare, tafani, scolopendre). — Sintomi. — La cute sulla sede della puntura diviene in breve tumefatta, dolente al tatto, urente, arrossata ; il paziente è còlto da ambascia, brividi, generale malessere, e nei casi gravi da delirio, collasso e morte.
      Soccorsi. — Tentare principalmente la esfrazione del pungiglione dalla ferita; neutralizzare quindi il veleno, lasciando cadere sulla puntura qualche goccia d'ammoniaca; Indi vi si applichino per lungo tempo eT?DT\r A MTHnWr Serve a ridonare e conservare alla pelle la £lijlil ii'ittluUilJJ morbidezza, la freschezza e la beltà della prima giovinezza. — Si vende in fiale con elegante astuccio a L. 3, cent. 80 per la spedizione; 3 fiate L. 9 franco di porto. — Deposito generale da MIGONE e C., via Torino, ia • Milano.


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Almanacco Italiano 1904 (parte seconda)
Piccola enciclopedia popolare della vita pratica
di
Bemporad Firenze
1904 pagine 672

   

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