Almanacco Italiano 1904 (parte seconda) di

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      ricambiandole spesso delle pezzuole imbevute d'acqua fresca, meglio se di acqua salata. Internamente, cordiali.
      Ritenzione d'urina e anuria. — La diminuzione e la soppressione dell'urina possono aver cause diversissime, la oui Indagine è nella maggior parte dei casi di spettanza del medico. In attesa di questo riescono sovrattutto utili le fomentazioni calde alia regione della vescica (regione inferiore e centrale del ventre), 11 bagno tiepido prolungato, gli antispasmodici (clisteri tiepidi di camomilla).
      Scottature. — Le scottature o ustioni sono state distinte in tre gradi: grado, semplice arrossamento delia cute; 2° grado, formazione di vescicole; 3® grado, distruzione dei tessuti, d'onde l'escara nera.
      Soccorsi. — Lavatura con acqua leggermente saponata, specialmente se la scottatura fu prodotta da qualche acido: nelle scottature per calce viva o per ammoniaca giova l'abbondante lavacro con acqua aci-dulata, sia con nn po'di aceto, sia con qualche goccia di acido solforico o acetico. — Nelle gravi ustioni, in cui le vesti aderiscono alle carni, si taglino gli abiti dove non aderiscono, e quindi cautamente si distacchino. Ben nettata la parte scottata, si unga con qualche sostanza grassa (olio, burro lavato, linimento oleocalcare con vaselina). Non avendo sostanze grasse, si può adoperare la polvere d'amido o di farina, il bianco d'uovo, la gomma disciolta, ec. — Le vesciche si pungano, con un ago finissimo e ben pulito, nella parte più declive, per farne uscire il siero che vi è contenuto. — Oggigiorno, a sedare i dolori che producono le scottature, suole usarsi la pomata di va-sellina con cocaina. — Finalmente si copra la lesione con uno spesso strato di ovatta, e poi leggermente si bendi e si ponga in riposo la parte lesa. Il paziente si tenga in una camera ben riscaldata, e magari a letto e si conforti con qualche cordiale. Se gran parte del corpo è bruciato, cospargerlo con polveri di farina, amido, ec.; dare eccitanti,
      mettere 11 paziente in un bagno a 31» C. che si porta poi a 88®-40®.
      Sincope (Morte apparente o svenimento). — Sva-riatissime sono le cause che possono produrla: forti patemi d'animo, grande stanchezza, rapida perdita di sangue, commozione cerebrale per caduta o per colpi ricevuti sul capo, asfissia, fulminazione, mal di montagna o degli aeronauti, avvelenamento per oppio, apoplessia, gravi malattie di cuore o renali, ec.
      Sintomi. — Chi è preso da sincope, giace immoto, incosciente. Le pulsazioni cardiache e la respirazione sono indebolite al punto da parere estinte.
      Soccorsi. — Si collochi il paziente In posizione dorsale : colla testa bassa se ha il viso pallido, alta se lo ha arrossato o di color pavonazzo; gli si slaccino largamente gli abiti intorno al collo, al petto e alla cintola, per aiutare la circolazione e la respirazione. Non avvertendo i bàttiti del cuore e delle arterie nè alcun atto respiratorio, si legherà con spago od altro un dito alla sua base, o un braccio, e si noti se il dito diventa livido, o se le vene del braccio s'Inturgidiscono, ciò che prova essere la circolazione in attività. Si può ancora controllare l'esistenza della vita lasciando cadere sulla cute dell'avambraccio qualche goccia di cera o di ceralacca in fusione o di olio bollente, é vedere se prontamente la cute si arrossa e poco dopo si solleva in una vescica: il che è segno che l'individuo è in vita. Allora s'incomincerà con lo spruzzargli con forza acqua sul petto e sul viso, e col percuoterlo leggermente colla mano in più parti del corpo. Gli si facciano delle frizioni energiche sulle braccia e sulle gambe ; gli si solletichino le narici, gli si titilli l'ugola, le ascelle, le piante dei piedi. Appena comincia a respirare, gli si dia ad annusare acqua di Colonia od ammoniaca. Se la respirazione ritarda a comparire, si pratichi la respirazione artificiale. Ri tornato il paziente completamente in sè stesso, gli si somministrerà a piccoli sorsi qualche cordiale (rum, cognac, marsala o altro vino generoso).
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      Abluzioni fredde. — Vantaggiosamente impiegate a combattere lo stato adinamioo nella tifoidea, nel tifo, nella scarlattina e di altre malattie infettive. Si fanno le abluzioni preparando presso al letto dell'ammalato una branda coperta d'una tela incerata, su cui si pone nudo l'infermo; e con una grossa spugna imbevuta d'acqua alia temperatura della stanza, gli si bagna tutto il corpo. La temperatura della abluzione deve scenderea seconda che aumenta la temperatura del corpo; la bagnatura deve durare non più di un minuto; e si ripeterà tutte le volte che sarà richiesto dall'aumento della temperatura del corpo e dallo stato di depressione del sistema nervoso. Talvolta per abluzioni s'impiega dell'acqua con aceto. Finita l'abluzione, l'ammalato si porta al suo letto, sul quale è stata distesa una coperta di lana ; con questa esso sarà strofi-
      (*) Vedi la nota all' articolo precedente : « Soccorsi d'urgenza. >


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Almanacco Italiano 1904 (parte seconda)
Piccola enciclopedia popolare della vita pratica
di
Bemporad Firenze
1904 pagine 672

   

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