Almanacco Italiano 1904 (parte seconda) di
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stanti, di eccitare 1 muscoli intorpiditi, di stimolare la circolazione linfatica o venosa, di fare assorbire gli essudati e i versamenti umorali in una parte del corpo, ec. — Il massaggio si effettua ordinariamente amano nuda e a secco, mediante manovre diverse a seconda del volume, della disposizione e della forma degli organi su cui si opera. La durata e la varietà delle manovre dipende intanto dallo scopo che si vuole raggiungere: e in questa pratica, apparentemente sì semplice, vi ha una quantità d'indicazioni curative diverse.
Menta (Acqua di). — Eccitante e digestiva. Si somministra a cucchiai ne'comuni svenimenti e nelle digestioni difficili.
Morfina. — Sonnifero e calmante. Si usa a calmare i forti dolori nevralgici e l'insonnia. La soluzione per uso interno è di 5 centigr. su 100 gr. d'acqua inzuccherata, che si prende a cucchiai, uno ogni ora o due, secondo il bisogno.
Mignatte. — Si usano per sottrarre del sangue. Si badi bene che le sanguisughe sieno sane e vivaci, che toccate appena, si con-' torcano a forma d'uovo, e che non siano state usate. Per applicarle si pongono in un tubo di vetro largo un centimetro, e lungo 10 centimetri circa. SI applica fortemente l'apertura del tubo sul punto dove deve attaccarsi l'animale, dopo di aver lavata la parte con una spugna pulita; se la mignatta tarda ad attaccarsi, si spalma il punto con latte o con una soluzione di zucchero. Si lascia succhiare la mignatta finché sia stanca. Se le piccole ferite debbono continuare a sanguinare, vi si applichino spugne pulitissime imbevute di acqua calda; invece se si vuole arrestare il sangue, vi si applichi sopra qualcosa di freddo o un poco d'esca.
Olio di ric'no. — Purgante. Internamente si dà alla dose di 10 a 60 gr. in una volta, corretto con un po'di caffè caldo o un po'di succo di limone.
Percloruro di ferro. — Emostatico potente. Si usa disciolto nella proporzione di 1 a 2 gr. in 50 gr. d'acqua. In questa soluzione s'intingono pezzuole o batuffoli di ovatta, che si applicano sulle ferite o sulle piaghe che danno molto sangue. Internamente si somministra alla dose di 1 a 2 gr. sciolti in 100 gr. di acqua inzuccherata, che si beve di quando In quando, a cucchiai, contro 1 vomiti di sangue. Nelle emorragie del naso se ne impregnano dei batuffoli di ovatta legati a rosario, che a mano a mano s'Introducono nelle fosse nasali.
Santonina. — Vermifugo. Si dà nella proporzione di 2 a 5 centigr. ai bambini, e di 5 a 25 centigr. agii adulti. Si sciolgono in un cucchiaio d'acqua inzuccherata che si beve la sera. La mattina poi si somministrerà una dose d'olio di ricino.
Vescicanti. — Questi si dicono volanti se deb-bouo produrre solamente la vescicazione,
cosicché, evacuata la sierosità contenuta nella vescica o flittena, si lascia in sito la epidermide per evitare la suppurazione: sono suppuranti, quando l'epidermide sollevata della flittena si toglie e si applica alla superficie del derma denudato qualche sostanza irritante, capace di produrre o di mantenere la suppurazione.
Prima di applicare un vescicante canta, video si irriti alquanto la pelle del punto dove deve essere applicato il vescicante, frizionandola con un pannolino ruvido, con un po'di aceto, ovvero coli'applicazione di un pezzetto di carta senapata sul luogo prescelto per l'applicazione. — 11 vescicante cantarideo vien lasciato in posto per 8-14 ore; passato questo tempo la flittena si è formata abbastanza ampia; e quindi il vescicante viene asportato.
Si medic-a il vescicante tagliando con le forbici la flittena alla periferia, e togliendo l'epidermide sollevata. Se si tratta di un vescicante volante si applica semplicemente un po'd'ovatta, e si abbandona la piaga a sé; solo essa viene ispezionata tutte le mattine, e se la secrezione della piaga è abbondante, si rinnova l'ovatta. Se si tratta invece d'un vescicante, di cui si vuol determinare la suppurazione, converrà adoperare delle pomate o delle carte epispa-tiche. Quando la suppurazione di un vescicante decorre bene, la superficie della plaga è omogenea, leggermente rosea, il pus che fornisce è denso, cremoso; non vi ha irritazione viva, né eruzioni alla periferia; la sua superficie non si accresce, né si restringe; non v' ha tendenza a riseccarsi, nè tanto meno ad ulcerarsi : la sensibilità è mediocre; la piaga non sanguina. Se invece la suppurazione decorre male, la piaga non sanguina, diviene rossa, lucente, fornisce molto pus; si sopprimano allora le carte epispatiche, e si applichino cataplasmi di fecola di patate. Ovvero se la piaga si allarga, vi si rimedierà inquadrandola in un quadretto di carta di seta spalmata di cerato, nel quale si taglia un disco della larghezza primitiva del vescicante: ed allora gli orli della piaga, non essendo più in contatto col pus irritante, si cicatrizzano e la piaga del vescicante ritorna ne'primieri limiti. Se il vescicante dà molto prurito, che può soprattutto ai bambini togliere il sonno e spingerli a grattarsi furiosamente, si ungerà la periferia della piaga con cohl cream, o si applicherà su tutta la' superti-cie un cataplasma. Quando il vescicante si copre di vegetazioni, si ricorrerà alle causticazioni col nitrato d'argento o colla pietra infernale, alla polvere d'allume o di sabina.
Cav. Aug.* Barbanti-Bròdano
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