Almanacco Italiano 1904 (parte seconda) di

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      mina e fibrina, di cui è utile riportare la composizione:
      Albumina fibrinaCarbonio. Idrogeno. Azoto . . Ossigeno. Solfo. . . Fosforo .
      63.5 7.0 15.5 23.0 1.6 0.4
      62.7 6.9
      15.4
      23.5 1.2 0.3
      ir o.oo ìoo.ooDa tale composizione si rileva che nella fibrina tutte le sostanze elementari sono in diminuzione rapportate all'albumina, meno l'ossigeno che è in aumento, contenendone 1,5% in più; quindi la fibrina può dirsi .un'albumina ossidata.
      Il Carpenter constatò che il chilo preso mercè i vasi chiliferi afferenti dagl'intestini alle glandole mesenteriche,, contiene poco o niente fibrina e che questa aumenta gradatamente nelle glandole mesenteriche, fino a trovarsi in grande quantità nel dotto toracico, donde poi passa nel sangue.
      Insomma, dal cibo viene assorbita l'albumina, che nell'organismo si trasforma in fibrina. La fibrina è più consistente dell'albumina, è insomma più dura.
      Ora se prendiamo una soluzione chiara e filtrata di albumina o di bianco d'uovo eia facciamo attraversare per diversi giorni (4 a 7) da una corrente di ossigeno senza il contatto dell'aria, si forma alla superficie una pellicola biancastra insolubile nell'acqua fredda, mentre l'albumina vi era solubile.
      Questa pellicola è analoga nell'apparenza e nelle proprietà alla fibrina.
      Il prof. Virchow espose per vari giorni all'aria un liquido ricco di albumina e privo affatto di fibrina, derivante da un idrotorace. Osservò che si formava un coangnlo molto consimile a quello della fibrina a cui diede il nome di fibrinogeno (generatore di fibrina) e materia fibrogena alla sostanza che per azione dell'aria si coagula. Dedusse che una materia identica o almeno molto analoga si contenga nel sangue, nella linfa ec.
      Da queste esperienze si deve ritenere che l'ossigeno ha trasformato l'albumina in fibrina.
      Il Brùcke e molti altri fisiologi ritengono che la fibrina derivi dall'albumina per semplice fatto di ossidazione.
      Premesso ciò, deve ritenersi che altrettanto avvenga nell'organismo, cioè che l'ossigeno trasTormi l'albumina in fibrina, ossia che l'ossigeno produca quell'indurimento dei tessuti, caratteristico dellavecchiaia(DeLacy).
      Accurati calcoli hanno dimostrato che ogni uomo consuina più di 40,000 pollici cubici di ossigeno al giorno. Ora, mentre l'ossigeno è indispensabile per la vita,altera in modo l'organismo da spingerlo verso la morte.
      I polmoni ed il sangue trasportano l'ossigeno in tutto il corpo e compiono il meraviglioso scambio gassoso, espellendo dall'organismo l'acido carbonico e facendovi penetrare l'ossigeno, che è la forza e la vita.
      L'ossigeno però ossida l'albumina, trasformandola in fibrina (più dura) come innanzi si disse. Questa alterazione è Istantanea
      e continua nel sangue, ove l'ossigeno penetra ad ogni inspirazione ; è lenta negli altri tessuti ove arriva più tardi trascinato dal sangue.
      Se il sangue, che è liquido nelle arterie, viene a contatto dell'aria, come si osserva nelle ferite, si coangula, cioè s'indurisce e cessa di essere liquido e scorrevole.
      Ciò è dovuto in parte all'ossigeno. In tal modo abbiamo spiegato abbastanza la causa dell'indurimento, che poi produce la morte naturale.
      Cerchiamo ora di spiegare come avviene la calcificazione, ossia il deposito di sali terrosi nell'organismo.
      Il dott. De Lacy fece sopra sè stesso per diverse settimane la seguente esperienza. Pesò accuratamente la quantità di solidi e misurò la quantità di liquidi consumati e calcolò per quanto minutamente fosse possibile la quantità di materia terrosa da essi contenuta, facendo convalidare le sue osservazioni da insigni scienziati. Indi analizzò e pesò i composti terrosi emessi con le diverse secrezioni ed escrezioni organiche. Ebbe per risultato che la quantità dei sali terrosi introdotti nell'organismo era maggiore di quella eliminata. Gli esperimenti del Boussingaultsul cavallo confermano altrettanto negli animali.
      Ora, se si moltiplicano le piccolissime differenze od anche le tracce quotidiane per I giorni e per gli anni della vita, si ottiene una quantità considerevole di sali terrosi che rimane nell' organismo e lo calcifica. Nella vecchiaia, infatti, si riscontra una quantità di sali terrosi maggiore di quella che non si riscontra nella gioventù, e ciò in tutto il corpo. Come spiegare un tale deposito?
      Se si prende l'acqua comune colla medesima bottiglia si osserva che dopo un mese, ed anche meno, secondo la durezza dell'acqua, il recipiente si appanna, perchè dei sali terrosi si depositano sulle sue pareti. Ciò si osserva anche nei bicchieri. Per spiegare un tale deposito non possiamo fare diversamente che ammettendo una lenta evaporazione dell'acqua, per cui le parti solide si depositano.
      Per la medesima ragione si osservano i depositi lungo 1 canali d'acqua scoperti o al contatto coli'aria.
      Se si prende inoltre dell'acqua e si fa bollire, si vedrà un deposito di sostanza polverosa, più o meno grande, a seconda che l'acqua ne conteneva, o vi erano presenti dei gas che la tenevano disciolta, 1 quali col riscaldamento sono scacciati, mentre contemporaneamente anche una porzione di acqua si evaporizza e quindi si ottiene il deposito della sostanza terrosa e calcarea.
      Ora nel corpo umano, mercè la traspirazione e la respirazione molta quantità di acqua va via, assieme a molti gas, specie l'acido carbonico. Ciò deve per forza dare origine alia precipitazione dei sali terrosi, prevalentemente calcarei. Questi sali terrosi entrano nell'organismo per lo stomaco; si mescolano nel chimo e poi nel chilo, indi penetrano nel sangue, sciolti nella dovuta proporzione di liquidi col concordo dei gas. Eliminandosi l'acqua ed 1 gas con la traspirazione e la respirazione, si ottiene, come si disse, il deposito delle sostanze terrose, causa della calcificazione. Tali sostanze sono: elori-


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Almanacco Italiano 1904 (parte seconda)
Piccola enciclopedia popolare della vita pratica
di
Bemporad Firenze
1904 pagine 672

   

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