Almanacco Italiano 1904 (parte seconda) di

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      Durante il suo passaggio esso fissa l'ossigeno e si combina ccm quello che si trova nel sangue, diventa ipofosfuro e poi acido fosforico.
      „ 11 fosforo adunque si combina con l'ossigeno del sangue, ed in questo modo impedisce l'eccessiva ossidazione, ossia il consumo dell'organismo ; e poi, quando, colla sua unione coli'ossigeno diventa acido fosforico si combina colle basi alcaline e terrose che si trovano nel sangue formando sali neutri: ed inoltre aumentando la quantità dell'acido fosforico, una parte dei composti terrosi insolubili (che sono stati gradatamente depositati), diventano superfosfati, i quali sono solubili e circolano di nuovo nel sangue, e di essi una parte è rimossa dall' organismo colle secrezioni liquide, impedendo così l'accumulo dei composti terrosi, e rimuovendo anche quelli che sono stati già depositati. „
      Il fosforo adunque prolunga la vita per un lungo periodo.
      GÌ'ipofosfiti sono anche buoni allo scopo, perchè nell'organismo si combinano coli'ossigeno e diventano fosfati.
      Il fosforo si usa ordinariamente sotto la forma di granuli di fosfuro di zinco, perchè così il fosforo si libera lentamente nei visceri, senza dar luogo ad inconvenienti.
      Altra forma comoda di usare il fosforo è di scioglierlo nello sciroppo o nella glicerina. Siccome l'etere scioglie il fosforo, cosi por preparare lo sciroppo si prendono trenta gocce di etere che tiene sciolto il fosforo fino a saturazione e si versano in mezzo litro di sciroppo denso; si agita bene ogni cosa e si lascia depositare; indi si decanta lo sciroppo soprastante limpido, che contiene sciolto il fosforo sufficiente e si può usare a piccole dosi, ai un cucchiaino da caffè. Impiegando la glicerina, invece dello sciroppo, si otterrà una preparazione più forte.
      Un preparato assai ben fatto e che contiene il fosforo come acido fosforico e fosfogli-cerico, l'acido lattico, in unione del ferro e del manganese è costituito dal Rigeneratore Lombardi e Contardi. Questo prodotto conta oramai oltre venti anni di viia, con effetti meravigliosi. La sua azione è spiegata sufficientemente con quanto sopra abbiamo detto, quindi si può ritenere come il preparato veramente e potentemente indicato a rigenerare l'organismo.
      La conferma di ciò ce la fornisce esaurientemente la chimica. Nei primi giorni dell'uso del Rigeneratore le urine presentano all'analisi un aumento sensibilissimo di sali terrosi, diventano assai cariche, come suol dirsi ed anche il colore più cupo, quasi rossastro, lo dimostra all'occhio profano. Nei primi giorni di somministrazione del Rigeneratore l'emissione deli'urina produce un senso di molestia, quasi irritante : e l'urina abbandonata a sè stessa forma molto deposito. Ciò prova che il Rigeneratore ha sciolto i sali terrosi anormali depositatisi nell'organismo e ne ha facilitato l'espulsione con l'urina. Continuando l'uso del Rigeneratore l'urina riprende l'aspetto ordinario e la sua normale composizione, però l'organismo si sente più leggiero e ringiovanito, i muscoli riprendono la nutrizione dei giovani anni e l'individuo acquista così, per conseguenza scientifica, la forza e la salute della gioventù»
      Quando fu preparato il Rigeneratvre si ebbe di mira il fatto di dare il fosforo ed il ferro all'organismo In una forma facile ed efficace. Il libro pubblicato dal prof. De Lacy viene oggi a dirci che il Rigeneratore è il preparato più adatto a prolungare la vita, prevenire l'invecchiamento, e distruggere la vecchiaia. E siccome è nostra abitudine corroborare le nostre asserzioni non solo col ragionamento scientifico, ma convalidarle con l'esperienza, così riferiamo un fatto classico. Il prof. comm. Giuseppe Manfredonia, medico capo dell'ospedale degl'Incurabili di Napoli, era ridotto all'età di circa 70 anni nello stato di grave marasma senile, in modo che non poteva più uscire dal letto, ove rimase confinato per diversi mesi, aspettando la morte.
      Gli venne in mente di usare il Rigeneratore Lombardi e Contardi con lo scopo di prendere un po' di forza, come ricostituente insomma, sperando di jjoter abbandonare il letto, col rinforzarsi le gambe.
      Effettivamente dopo 15 giorni di cura si sentì tanto bene e florido da poter lasciare il letto che lo teneva sequestrato, e vivere per molti altri anni ancora.
      Il vecchio prof. Manfredonia, entusiasmato da un tale risultato, scrisse la seguente poesia:
      u LO RIGENERATORE De lo chimico Nicola Contabdi Sonetto.
      È barzamo senz'acido benzòico Fatto da cheste mmane benedette. 'No tocca sana, 'no remmedio aroico, Che sose li malate da li liette.
      'No ietteco sfacciato, 'no mottoico Se po' schiaffà a li bene le ricette, Co lo malanno suio po fa lo stoico, Essenno no remmedio sana piette.
      Qua barzamo Tolùl qua Trementina! Chiste so' tutte agniente pe' la ntoscia, Sò bobbe cloroformio, e China China.
      Quanno la morte po' scola e ammoscia, Vede che daie sta guappa medicina, S'arraggia, chiagne, se despera e scioscia.
      Peppe Manfredonia.
      Invitato l'autore a dire i pregi del suddetto farmaco scrisse il prefato sonetto.
      Li 20 giugno 1897. „
      L'originale manoscritto è conservato in Napoli dal signor Contardi, cui fu diretto.
      L'onorevole barone Patrizi, deputato al Parlamento Italiano, usa abitualmente ogni giorno il Rigeneratore da oltre dieci anni ; il suo organismo non è invecchiato affatto, e benché conti ora più di sessant'anni, a vederlo non gli se ne danno cinquanta.
      È fuor di dubbio quindi che il Rigeneratore Lombardi e Contardi è il preparato più adatto a prolungare la vita e ad allontanare le cause della vecchiaia, nonché le cause della morte naturale.
      Questo preparato va usato quotidianamente non come una medicina, ma come un vero alimento, al quale l'organismo facilmente si affeziona irresistibilmente, ed i suoi benefici effetti lo rendono indispensabile a chi desidera stare in buona salute.
      Gli effetti del Rigeneratore, per la guari-


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Almanacco Italiano 1904 (parte seconda)
Piccola enciclopedia popolare della vita pratica
di
Bemporad Firenze
1904 pagine 672

   

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