Almanacco Italiano 1904 (parte seconda) di

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      tennamenti. (vm patriottica deliberazione il Ministero dell'Istruzione cedette la sua parte di autorità a quello degli Esteri che si trovò cosi solo responsabile innanzi al paese ed alle colonie, e diede subito opera a un completo ordinamento delle scuole esistenti e alla istituzione di nuove nei luoghi riconosciuti importanti, o per ragioni politiche o per il grande numero d'Italiani Ivi stabiliti.
      Così nel 1883 sorsero scuole elementari e tecniche in Tripoli, e si riformarono in appresso le scuole di Costantinopoli, di Smirne, di Beirut, di Cairo; s'instituirono scuole femminili dove mancavano; si cercò di dare unità d'indirizzo in quanto ai metodi a tutte le scuole; si mandarono libri, si pagarono, cosa quasi mai avvenuta, regolarmente i maestri ; si sussidiarono molti istituti privati.
      Intanto qualcuno fra i giovani mandati ad aprire nuove scuole o a riordinare le già istituite, studiava con grande amore i luoghi e le colonie che visitava; raccoglieva dati di comparazione fra le nostre scuole e quelle di altre colonie; notava i bisogni ai quali non era stato provveduto o la insufficienza dei provvedimenti, e tornato in Italia, a Roma, con conferenze tenute pubblicamente, chiamava l'attenzione del governo, della stampa e del paese sopra la necessità di meglio provvedere alla istruzione ed alla educazione delle nostre colonie.
      Le discussioni largamente aperte appassionarono i volonterosi, attrassero l'attenzione degli uomini di Stato, je nel 1887 l'on. Crispi, ministro allora degli Affari esteri, nominava una commissione alla quale affidava l'incarico di studiare un completo riordinamento delle nostre scuole all'estero.
      La commissione, composta dell'on. Damiani, sottosegretario di Stato, presidente, del prof. De Luca Aprile, del march. Fassati di Balzola, del comm. Pisani-Dossi e di chi scrive questi brevi cenni, presentò un progetto completo che l'on. Crispi accettò e fece approvare dal Parlamento.
      Per effetto di quel progetto in Egitto, in Tunisia, in Tripolitania, in Palestina, in Siria, nell'Asia minore, in Turchia, nei Principati balcanici, in Grecia, in tutti i paesi, insomma, bagnati dal Mediterraneo, sorsero scuole medie classiche tecniche elementari ed asili d'infanzia. Ed ebbero quelle scuole uno sviluppo ed una prosperità veramente straordinaria, e suscitarono l'invidia e le gelosie delle potenze che con noi contendono la supremazia dei commerci in quelle regioni.
      Ma cotesta buona ed utile Istituzione, fu passeggera.
      L'on. Di Budini, presidente del Consiglio e Ministero degli Esteri nel 1891, soppresse gran parte delle scuole che 1' on. Crispi aveva fondate, e, fra le risa e lo scherno degl'indigeni e degli Europei, fece vendere all'asta i banchi e gli oggetti delle scuole soppresse.
      Della deliberazione grave, perniciosa all'Italia, dell'onorevole Di Budini, si risentono, pur troppo, ancora le Scuole nostre del vicino Oriente.
      Ma mi preme di notare, a consolazione nostra, che gli alunni che le frequentano sono in continuo aumento, e che sempre maggiore è la stima che esse acquistano nei luoghi dove sono aperte.
      Di quauto ora si opera intorno alle scuole all'estero, dei buoni provvedimenti, come di quelli che paiono meritevoli di discussione, parlerò, in un diffuso lavoro che mi propongo di pubblicare fra breve, perchè In gran parte già preparato.
      Mi resta a dire delle scuole nostre d'America. Colà sono i coloni che direttamente le aprono, e nella Repubblica Argentina, nell'Uruguay, nel Chili, nel Brasile sono numerose e fiorenti.
      Lo Stato le aiuta con sussidi di denari e di libri, come aiuta le scuole di New York, di Londra, di Parigi, di Marsiglia, ed altre sorte, come le ultime tre, In città d'Europa.
      Lo Stato sussidia pure alcune scuole aperte all'estero per opera dell'Associazione per la protezione dei missionari italiani, sorta nel 1887 a Firenze e causa, in quel tempo, di grandi dibattiti che ora tacciono ; ma non sono risoluti.
      Potente aiutatrice dello Stato è la * Dante Alighieri „ che ha per fine, come tutti i buoni italiani sanno, di promuovere la diffusione della lingua e della coltura italiana fuori del Regno. Attorno a quest'associazione tutti dobbiamo stringerci; ad essa portare il contributo della nostra borsa e della nostra buona volontà, perchè ad un altissimo sentimento d'italianità senza sottintesi e senza fini occulti è informata la nobile opera sua.
      Ne è presidente il senatore Villari, ed ha la sua sede centrale in Roma.
      Modena, 9 giugno 1903.
      Cablo Felice Restagno.
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Almanacco Italiano 1904 (parte seconda)
Piccola enciclopedia popolare della vita pratica
di
Bemporad Firenze
1904 pagine 672

   

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