Almanacco Italiano 1904 (parte seconda) di
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nln, dalla Slavonia, dall'Austria, ec., vengono a frutte nomini e donne; parte scalzi-e parte c n 111 piedi scarpe ferrate, parte con in mano un cero e parte con nna croce, vestiti quasi tutti assai stranamente e poveramente. Viaggiano essi giorno e notte e sempre col cavalloTsi e costumi diversificano, quasi, da regione a regione: le costumanze degli abitatori delle isole dell'estuario e dei paesi, che fauno corona a Venezia, differiscono non poco da quelle degli abitanti di terraferma e assai
pio da quelle del montanari del Cadore e del Friuli. -
Gli usi e i costumi di Morsa» — J" isole tt» nella quale si soffiano i vetri, si fanno e filan le perle (tìg. 9) — sono identici a quelli della vicinissima città di Venezia, dove è tradizionale il gioco della tombola che ha luogo nelle eorti e nei campielli ombrosi (fig. 10), fra teste bionde e brune ed occhi lucenti e languidi a un tempo e teste canute, in mezzo agli scherzi delle fresche bocche di corniola dai denti bianchissimi, mentre — come scrive l'egregio amico mio e valoroso folklorista veneziano dott. Cesare Musatti nel suo lavoro Giocando a tombola, 1897 — " la più pazzerella (femminetta) estrae i numeri.... ma non uno soltanto col suo vero nome, sibbene tutti novanfa con altre parole, ora ritraenti la forma del numero, ora cavate da fatti di storia sacra e politica, o da persone e avvenimenti della parrocchia; ora, anzi spessissimo, attinte alla cabala del lotto: „ dove la giovane sposa popolana, cui la gondola traghetta dalla chiesa alla casa, è attesa con Immensa curiosità da donne e ragazzi affol-lantisi sulla fondamenta, baciata dalle acque silenziose e a cui il gondoliere, che ha indos-
8. — La Rua di Vicenza.
di San Francesco, talché, quando son giunti alla chiesa di San Giacomo di Clauzetto, sono stanchi e sudati, con le vesti polveiose, col volto abbronzato, coi piedi sanguinolenti. Arrivati a Clauzetto, salgono a forza di ginocchia l'alta scalèa di marmo che conduce alla chiesa nella quale, durante le funzioni, girano sempre inginocchiati sul pavimento, emettendo, tratto tratto, sospiri e urli che fanno rabbrividire. Sono gl'indemoniati: scena indimenticabile per chi l'ha vista anche una volta soltanto. Ricorderò sempre lo spettacolo straziante d'una donna ancor giovane e bella, che, venuta sana e salva a Clauzetto ad assistere alla festa insieme con la sna figliuola, non faceva — finiti gli ufficii ecclesiastici e mentre i pellegrini ritornavano lentamente ai loro paesi — non faceva, dico, che piangere credendo che uno spirito maligno, di cui s'era reso libero prima un indemoniato, fosse entrato in lei: e nulla valeva a coniortare quell'anima, nemmeno le dolci parole e le tenere carezze figliali!
9. — inf1latrice di perle.
sato la marinara lavata e stirata di fresco per la circostanza, lega la gondola per porgere cavallerescamente il braccio alla nocizca perchè smonti senza sdrucciolare (fig. 11): dove le bigolanti, col loro arconcello in sulle spalle e spesso con un cappello da uomo sul capo (fig. 12), vanno ad attingere l'acqua, rammentando le popolane di Udine che vanno anch'esse alla fontana con secchie e bigol (fig. 13) e dove le donne al pozzo schiamazzano e ri-
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