Almanacco Italiano 1904 (parte seconda) di

Pagina (230/470)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      — 487 —
      Quando viene il u.aggio, in molte parti del Friuli gli nomini — che sono alti e robusti e intelligenti e non si lasciano cogliere mai dalla miseria, tanto ch'io non ho mai visto in vita mia un solo friulano chieder la carità; costuraan lasciare la patria per recarsi in Germania, in Austria, in Ungheria e in Ru-mania ad esercitarvi il mestiere di muratori, terrazzai, scalpellini, ec. In molti paesi del Friuli — specie in montagna — non restano, fino all'autunno, che le donne e i bambini; le donne, che devono attendere ai lavori dei campi e che, col cose (specie di gerlaj in'sulle spalle, sia d'inverno o d'estate, vanno, stanche e anelanti, su per la montagna e ne scendono poi col fieno segato nelle vaste praterie. Assai degno di nota è il costume di queste montanare, come ben si vede dalla fig. 30: caratteristiche, specialmente, le sgàlmare, scarponi di legno terminanti all'insù in una punta acuta.
      ***
      E qui finisco; non perchè mi manchi la materia, ma perchè la tirannia dello spazioncn mi concede di spigolare più oltre nel campo meraviglioso e poetico del folklore, sebbene la civiltà vada ora infiltrandosi lentamente anche là, dove gli usi e le costumanze più originali si sono mantenute quasi intatte per tanti secoli e vi introduca i non sempre eleganti costumi moderni. Si osservino le fig. 81-32 e si vegga quanto sieno diversi i presenti costumi d'Aviano, in Friuli, da quelli di secoli addietro: si pensi alla sagra detta della cipolla, che ha luogo a Cervignano nella Domenica del Redentore (Pianure friulane di Giuseppe Caprili), sagra nella quale le giovani ballano nei loro costumi tradizionali ma che, nella notte, muta affatto d'aspetto poiché molte fanciulle, smessi gli abiti consueti, compariscono sfoggianti abiti moderni. Bella la civiltà ma troppo livellatrice di quegli usi e di quelle abitudini, di quelle feste e di quelle costumanze che ci hanno dato e dovrebbero darci sempre la fisonomia schietta d'un popolo.
      Prof. Luigi Vianello (Gigio da Muran).
      Murano, giugno 1903.
      III. — TERRA D'OTRANTOcontinente dalle ultime diramazioni degli ap-pennini, coltivata per buona parte ad uiivi ed a vigne, essa ricorda ancora nel suo popolo il passaggio d'un'antica civiltà, che dalle sue coste si propagò per l'Italia intera, e dal golfo di Taranto alle acque di Brindisi, comprese città gloriose nelle arti e nelle guerre per tutta la Magna Grecia.
      Otranto. — Castello e mura.
      (Fotogr. Lentini).
      Altre invasioni, altre dominazioni — e queste non più ampie e libere come la prima — si seguirono di poi; e se nell'epoca romana gli eserciti di Fabio Massimo scesero a guerreggiare contro le città salentine, se nel periodo bizantino greci ed albanesi vi fecero numerose conquiste, non si deve dimenticare che nel medioevo i Normanni e gli Svevi vi fondarono principati e vi eressero castelli e torri.
      Si verifica per ciò, iu Terra d'Otranto que-
      La raccolta delle olive.
      (Fotogr. del ca v. Troylo).
      Terra d'Otranto offre al viaggiatore e allo studioso un largo campo di interessanti osservazioni, sia dal lato de'suoi costumi popolari, sia da quello de'suoi dialetti.
      Chiusa per gran parte della sua estensione tra l'Adriatico e il Jonio, e limitata verso il


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Almanacco Italiano 1904 (parte seconda)
Piccola enciclopedia popolare della vita pratica
di
Bemporad Firenze
1904 pagine 672

   

Pagina (230/470)






Friuli Germania Austria Ungheria Ru-mania Friuli Aviano Friuli Cervignano Domenica Redentore Pianure Giuseppe Caprili Vianello Gigio Muran Italia Taranto Brindisi Magna Grecia Fotogr Fabio Massimo Normanni Svevi Terra Otranto Fotogr Otranto Adriatico Jonio