Almanacco Italiano 1904 (parte seconda) di
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Il 600. — Secolo di decadenza, pur avendo un titolo nobiliare su gli altri: la creazione del melodramma. È questo il secolo della Somedia dell'Arie, cioè la comedia risultante dall'improvvisazione degli artisti che la re-
Tixa di Lorenzo.
citavano su tipi ridìcoli, più o meno, e non sempre eguali, e su un dato soggetto, detto scenario. Autori di scenarj furon Salvator Rosa, il Gozzi, ed infine quel Carlo Goldoni che ne scrisse'la sentenza di morte. Detta anche comedia a braccia, all' improvviso, a soggetto, la comedia dell'arte deriva dal teatro latino, essendo un'imitazione delle atellane. In essa vengono in auge le maschere, appartenenti a varie regioni d'Italia; fra le più celebri: Pantalone, dottor Balanzone, Arlecchino, Brighella, Stenterello, Pulcinella, Scaramuccia. Esaurendosi i soggetti, gli artisti cominciarono a ripetersi. Il pubblico si annoiò. Sopraggiunse la riforma goldoniana: venne la morte.
Il 700. — Il secolo della riabilitazione. Si rivendicano le nobili tradizioni del teatro drammatico italiano avvilite dalla estemporaneità dei comici dell'arte. Alle forme drammatiche esistenti, Carlo Gozzi aggiunge la fiaba; ma non trova seguaci tra noi, pur avendone più d'uno, in Germania, ai giorni nostri. E.così, mentre lo Zeno e il Metastasio dànno un fortunato indirizzo al melodramma, Carlo Goldoni avvia la comedia sul binario della verità e della moralità, mosso dalla necessità di ristabilire sul teatro l'interesse, l'allegria, l'istruzione e l'antico credito. Prolifico, egli si cimenta in tutti i generi; ma eccelle nella comedia d'intreccio ed in quella di costume. Nessuno autore può dire — come egli dice nelle sue attraenti Memorie — di aver posto u in scena e sotto il torchio centocinquanta comedie in verso ed in prosa, tanto di carattere come d'intreccio „ e di aver veduto, vivendo, diciotto edizioni del suo teatro. Chi ai dì nostri non ha conosciuto il Bugiardo, il Burbero benefico (dato per la prima volta in Francia, sotto il titolo: Le bourru bienfai-sant), Mirandolina e Pamela ec., ei\? Nelle sue comedie batte l'anima del popolo con le sue virtù e i suoi vizi, messi argutamente in satira. Fu un vero caposcuola. Ebbe molti imi-
Saponetta al Latte fS!em-en(\wTtatori (l'Albergati-Capacelli, il De Rossi,l'Avel-loni....) ma nessuno come lui intese le esigenze sceniche e, toccando le vette della poesia comica, divenne lo scrittore — qual fu lui — di tutti i tempi, il dipintore fedele della natura umana.
La tragedia subisce anche in principio di questo secolo l'influenza francese: il Martelli imita i francesi, servendosi per la prima volta dell'Alessandrino ; il Conti ritorna ai soggetti romani; Scipione Maffei con Merope riconduce la tragedia ai suoi vecchi splendori.
Ma se la comedia vanta il Goldoni, la tragedia, in questo secolo, fa pompa di Vittorio Alfieri, che, eccellendo su tutti gli autori tragici, dà il nome al secolo. Oreste, Virg nia, Saul parlano per lui. Continuarono la scuola di lui Ippolito Pindemonte, Giovanni Pinde-monte, Vincenzo Monti, Ugo Foscolo, ma solo il Monti eccelse a segno di poter esser detto un continuatore verace della g'oria del maestro.
L'800. — I fatti politici di questo secolo non alimentano sul principio la comedia. Invece la tragedia ed il dramma storico hanno grande sviluppo. G. B. Niccolini inventa il dramma storico in versi, e come autor tragico gode la massima considerazione del contemporanei. Classico convinto, ebbe non po-
Fi.eo^ora Duse nella " Città Morta „.
chi seguaci, come il Giotti, il Bolognese, il Morelli, il Battaglia, il Giacometti, il Kevere, il De Gubernatis. La scuola romantica però si contrapponeva al classicismo di lui. Inibente. Sconto del 50% ai possessori dell'Almanacco
istruzione nella pagina di Tagliandi).
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