Almanacco Italiano 1904 (parte seconda) di

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      pensa sempre al teatro. Invaso da una vera febbre di perfezione, ha distrutte, amputate, ridotte, condensate moltissime sue comedie,
      Bianca Igqius.
      non riuscendo a contentare tutti. Ma nel lavoro di getto, libero di cesoie, egli ha sempre ragione, ed or ora le Due Catene hauno avuto accoglienza trionfale.
      Non scrive più da anni Giuseppe Costetti che Leone Fortis giustamente chiamò un nobile e fervente cultore dell'arte drammatica. Xè la sua produzione lo ricorda al pubblico, per essere del tutto stata messa in oblio. Eppure Blasone venduto dovrebbe vivere e sopravvivere a lui.
      Il giornalismo militante ha distratto dal teatro Parmenio Bettoli, autore fortunato di comedie, tra cui una storica: Boccaccio a Napoli, ed il Gerente responsabile. Il Giraud nessuno più, ingiustamente, lo ricorda. Luigi Suncr vive, ma non scrive più: eppure la sua Legge di Licurgo ha precorso di molto lavori che sullo stesso soggetto furono più fortunati. Ricordiamo doverosamente: Ippolito Tito d'Aste (Falsa Traccia), Ludovico Muratori (Il Matrimonio d'un vedovo), Giustino de Sanctis, Leone Fortis (Cuore ed Arte, glorioso successo) Felice Cavallotti, che per lo studio dell'ambiente greco si riallaccia alia gloria del Maffei e del Castelvecchio, mentre non dà un grande impulso alla commedia moderna, Valentino Carrera (La quaderna di Nanni), Riccardo Castelvecchio che nella Donna romantica e II medico omeopatico lasciò un vero capolavoro tuttora resistente al fuoco delle ribalte na-
      zionali, Vittorio Bersezio, il celebre autore delle Disgrazie del signor Traretti e di Bolla di sapone, Leo di Castelnovo, al secolo: Leopoldo Pullè (tuttora vivente e, non ostante la vita politica, sempre innamorato dell'arte), felice autore di comedie da salotto, veri gioielli, come Fuochi di Paglia e Impara l'arte!
      Anche il proverbio viene in auge nella seconda metà di questo secolo. Francesco de Renzis, Ferdinando Martini, Pullè e Cavallotti, già nominati, vi si dedicano con sincero affetto; ma tiene il record quell'illustrazione dell'arte e della politica che è l'on.Martini figlio del celebre Anonimo.... niente anonimo, fiorentino e che meritò il nome di De Mussct italiano.
      Nè con tanti sacerdoti che vanta la co-media, la tragedia e il dramma storico vengono messi in non cale. E una rivincita che la seconda metà del secolo si prende sulla prima. Ecco Pietro Cossa, che tenta e felicemente attua sulle scene Italiane il dramma storico, redento dal ciarpame del classicismo e del romanticismo. Nerone, Messalina, i Na-poletani del 1799 restano ancora a farci pian-¦fc gere l'immatura fine di questo illustre dram-
      ¦ maturgo. La lista degli autori di drammi non
      ¦ è piccola. Francesce Dall' Ongaro, Michele Cu-P5 ciniello, Carlo Cosenza, David Chiossone, Pie-
      tro Calvi, Vittorio Salmifli.... rappresentano un P^ bell'attivo di produzione drammatica. Certo E però Riccardo Castelvecchio (cohte Giulio Pul-I lè) con Fj-ine, — dramma d'ambiente greco, H. che trova degno riscontro neW' Alcibiade del
      ¦ Cavallotti, — c con la Collana della Begina, Pj e Paolo Giacometti con Maria Antonietta restano autori insuperati del genere.
      Abbiamo altrove (*) parlato degli scrittori che appartengono alla fine del secolo passato ed al principio del nostro. E neanche essi son pochi. Giuseppe Giacosa è fra questi il più duttile di fibra, poiché il dramma storico eClaudio Leigheb.
      la comedia moderna, romantica o realista, gli hanno dato campo di farsi applaudire.
      (") * Italia nostra » R. Bemporad e Figlio, editori, 1903. - Firenze.
      Gli olii d'oliva della Casa P. Sasso e F.> di Oneglia sono gli unici perfetti.


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Almanacco Italiano 1904 (parte seconda)
Piccola enciclopedia popolare della vita pratica
di
Bemporad Firenze
1904 pagine 672

   

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