Almanacco Italiano 1904 (parte seconda) di
— 505 —
col Garofalo rosso, rinverdiscono le speranze nostre sul capolavoro futuro, a dispetto del botoli ringhiosi e degli Isterismi del pubblici.
Tutti questi autori hanno tentato, o come il valoroso Oliva il dramma storico (Robespierre), o come il Lopez, la comedia moderna (Tutto l'amore....) per non parlare di Ninetta e del Segreto. Ha gli autori comici, propriamente detti, che sovente ricordano i fasti della pochade d'oltr'alpe sono, in Italia, tre, che qui registriamo in ordine di valore: Giannino Antona Traversi, Achille Testoni, Augusto Novelli. Lo spirito, le situazioni comiche e la grassa risata che sanno manipolare li rendono beneaccetti a tutti i pubblici, che in qualcuno di essi hanno trovato numeri superiori a quelli che vantano i più for-
tunati pochadinii, spesso così a corto di logica e di naturalezza.
E dalla pochade al pensiero filosofico nel teatro: ecco Giovanni Bovio, l'autore del Cristo alla festa di Puri in, del San Paolo, del Millennio, dove la figura di Dante è tratteggiata con intendimenti d'arte, assai diversi da quelli bottegai di Vittoriano Sardou.
Secolo di decadenza o di riabilitazione questo teste schiusosi davanti a noi?
A quelli che verranno dopo di noi la risposta. Ma non si tratterà che di scegliere nella comedia, intesa in un dato senso o in un altro, la via da seguire, poiché la tragedia è cosa che fa, né i tentativi dannunziani più o meno felici, varrauno ora e poi a galvanizzare il cadavere.
PARTE SECONDA. —
Le prime compagnie. — Avete mai pensato, assistendo a'trionfi d'una compagnia di grido o al centesimo fiasco d'una compagnia d'infimo ordine, alle compagnie del passato, ed al modo onde nacque in Italia la compagnia di comici, l'unione, cioè, di artisti, vestiari, scenari allo scopo di rappresentazioni teatrali, or qua, or là, in Italia e fuori? Non è da oggi che il mondo drammatico si fa conoscere a mezzo delle compagnie. Basterà leggere le Memorie di Goldoni per trovare notizie sulle prime compagnie di Carlo Veronese (che poi andò a Parigi a recitar le parti di Pantaloue nell'opera italiana), di Imer, con la famosa Passalacqua, di Sacchi, di Me-debac — tra le quali si attuò la riforma goldoniana. La comedia dell'arte anch'essa ebbe le sue compagnie, festeggiatissime, onorate da Corti e da Sovrani. Ma non è qui il caso di parlarne. La costituzione delle nostre prime compagnie drammatiche differisce abbastanzaVirginia Reiteb.
da quella delle odierne. Fino al 1821, in cui sorse la storica compagnia Reale-Sarda, per impulso generoso d'un Principe artista — Vittorio Emanuele I — molti usi curiosissimi furono in vigore. A parte l'esistenza di alcuniArtisti e Compagnie.
ruoli, che nella Sarda si accettarono e che oggi sono del tutto aboliti od incorporati ad altri (ad es.: il tiranno, il padre nobile, la servetta, che precorse all'attuale seconda donna) sono curiosi certi usi, che addirittura avvilivano la dignità dei comici, e che oggi sono ancora in vita presso i guitti d'infima maniera. Così, gli artisti alle loro serate dovevano, fino a che s'iniziasse lo spettacolo, restare alla porta del teatro per raccogliere in un bacino gli omaggi in moneta che gli spettatori si compiacevano di fare. E se il beneficando era di sesso debole, esposto in costume di scena all'ammirazione del pubblico, aggiungeva alla moneta una buona provvista di pizzicotti che il sesso forte, per dimostrare la sua forza, gli deponeva nelle parti carnose. Cose che ora farebbero crepar dalie ris^ erano i fervorini di queste beneficiate. Talvolta terminavano con un pistolottoiu questi termini: " Padri di famiglia, accorrete a questa rappre-smtazione degna di voi. Conducete an-he i vostri figli acciocché essi succhiar (!) passino anche nei divertimenti le vere massime di virtù e di religione ed imprimerle nel cu- re.., Ciò che del resto, dimostra come, a differenza di molte ditte capocomicali dei nostri giorni, il sentimento del bene fosse fra i primi doveri dei comici d'allora. Altro che serate nere e spettacoli..... non per signorine 1....
Gli avvisi degli spettacoli serali, spesso accompagnati dà plamhes mostruose oggi farebbero rabbrividire. Udite: * Il gran serraglio di Costantinopoli, ovvero il trionfo dell'amor materno nel giorno dell'avvenimento al trono di Mahomed III gran soldano della Turchia. „ Respiriamo 1
Alcune notevoli ditte. — Ricordiamo le compagnie di Bartolo Zuccato, che ebbe l'onore d'inaugurare la celebre Arena del Sole di Bologna; di Gaetano Bazzi, che poi passò a dirigere la patriottica Reale Sarda; di Ma-scherpa, che fu al servizio della Duchessa di Modena; la compagnia vicereale d'Italia, che recitò VAiace di Foscolo alla Scala; la compagnia Goldoni, prim'attrice l'Andolfati-Gol-doni ; la Ronzoni, prim' attrice Antonietta Ronzoni; quella del Marchionni, fratello della celebre Carlotta; la compagnia Rattopulo,
Gli olii d'oliva della Casa P. Sasso e F.> di Oneglia sono gli unici perfetti.
| |
Garofalo Isterismi Oliva Robespierre Lopez Ninetta Segreto Italia Giannino Antona Traversi Achille Testoni Augusto Novelli Giovanni Bovio Cristo Puri San Paolo Millennio Dante Vittoriano Sardou Italia Italia Memorie Goldoni Carlo Veronese Parigi Pantaloue Imer Passalacqua Sacchi Me-debac Corti Sovrani Reiteb Reale-Sarda Principe Emanuele I Compagnie Sarda Padri Costantinopoli Mahomed III Turchia Respiriamo Bartolo Zuccato Arena Sole Bologna Gaetano Bazzi Reale Sarda Ma-scherpa Duchessa Modena Italia VAiace Foscolo Scala Goldoni Andolfati-Gol-doni Ronzoni Antonietta Ronzoni Marchionni Carlotta Rattopulo Casa P Sasso Oneglia Sarda Vittorio
|