Almanacco Italiano 1904 (parte seconda) di
— 523 — AUTOMOBILISMO
11 progresso della locomozione meccanica — Le velocità pazzesche e pericolose Qu ili sono veramente i perfezionamenti utili — L'automobile ideale.
nche l'anno 1903 è stato, come era facilmente prevedibile, un anno di grande progresso per questo nuovo sistema di locomozione meccanica, impropriamente chiamato " sport automoh listico. „ Ma pur troppo esso non è stato che un progresso nella velocità, la quale, se presuppone un eonseguen'e perfezionamento di tutte le altre qualità e parti dell'automobile, non è e non può essere line a sè stessa.
Le strabilianti velocità di certi motori, superanti i 100 e i 120 km. all'ora, se colpiscono l'immaginazione del volgo ignaro, non sono però per nulla pratiche, e servono anzi, a tenere lontani dell'automobilismo le persone serie ed equilibrate. Che se poi queste pazzesche velocità sono esperimentate sulle pubbliche strade da qualche chauffenr in cerca di emozioni violente, le disgrazie che ne derivano sono così numerose e terribili, che l'opinione pnbblica si solleva giustamente indignata, con gravissimo danno della modernissima locomozione.
Questa della eccessiva, pericolosa velocità degli automobilisti è un argomento che merita se ne parli ed a lungo. Le disgrazie mortali dello scorso anno, sebbene sieno state oltremodo numerose,tanto ideile corse indette allo scopo di far risaltare la superiorità di un motore su di un altro, quanto nelle gite e nei viaggi di privati turisti, non hanno per milla ottenuto l'effetto di moderare la pazza smania degli chauffeurs di alto e basso grado, Ed è bene che uno il quale, come chi scrive, non può certo essere sospettato di misoneismo o di automofobia, mi si passi l'espressione ostrogota, levi la sua voce di protesta contro queste corse che furono ben giustamente chiamate : " corse al suicidio; „ e pieno male fossero soltanto corse al suicidio, ma troppo spesso esse diventano * corse all'omicidio, anzi al massacro! „
E questa ossessione di velocità non può essere spiegata, come del resto confermano gli stessi interessati, che con una suggestione morbosa la quale guadagna gradatamente il guidatore, che diventa quasi uu essere inconscio, di nuli'altro preoccupato che di correre sempre più forte.
Certamente l'arrivare ad una data meta qualche mezz'ora prima,non può essere cosa che preoccupi soverchiamente gli automobilisti iancianti le loro macchine a velocità insensate : nè essi possono dire di fare del turismo iti quel modo. Diceva De Perrodil che il miglior turismo è quello fatto in bicicletta perchè, mentre a piedi si va troppo piano, in automobile si va troppo lesti.
Infatti, correre va bene, ma quando la velocità è tale da non lasciare tempo di scorgere ed assaporare il paesaggio costringendo per di più l'automobilista a concentrare tutta la sua attenzione sulla guida della vettura, si può dire che si fa del turismo? Non sarebbe meglio, macchina per macchina, di viaggiare addirittura in ferrovia?
Ohi l'incanto inarrivabile, scriveva tempo fa la Gazzetta dello Sport, delle gite in bicicletta, trascorrendo leggeri e silenziosi, godendo della moderata velocità, della sensazione che dà l'equilibrio mantenuto, del benessere prodotto dall'esercizio dolce e salutare, dei panorami che si vanno spiegando man mano dinanzi agli occhi! L'automobilista moderno, certamente non punto raffinato, tutto questo non lo gode nè lo capisce : il suo unico vanto, il suo unico godimento è la velocità, la gran velocità, la super-velocità!
Ma la reazione sta per incominciare; certo l'avvenire è per l'automobile, ma ad affrettare questa reazione, a far diventare presente questo avvenire ancor lontano, tutti gli interessati meditino ciò che scrisse l'ammiraglio Pelham a proposito delle controtorpediniere: tt se non sia meglio rinunciare alla ve-, locità per ottenere la sicurezza! „
Ecco perchè ho lamentato più sopra, che il progresso principale, anzi starei per dire il solo progresso dell'automobile nel decorso 1903 sia quello della aumentata potenzialità del motore, perchè produca una maggiore velocità. Eppure la vettura automobile ha ancora molte altre parti importantissime moiti altri organi principalissimi da perfezionare, il chassis, l'accensione, i radiatori, i cardani, le pneumatiche e la stessa direzione.
Vero si è che, mentre la bicicletta ha impiegato quasi 15 anni per arrivare all'unico tipo ora in commercio, tipo che è come il risultato degli studi dei diversi costruttori, l'automobile in un breve periodo di 3 o 4 anni, si è già portato a questo grado di perfezione, dimostrato dal fatto della concorde adozione di un tipo pressoché uniforme. Infatti, quando cento macchine sgorgate da cento cervelli diversi per un unico scopo, vanno man mano modificandosi, quale in una parte quale in un'aitra, fino a ridurci in breve correr di tempo ad essere quasi l'una il ritratto dell'altra, vuol dire che questo tipo risultante è veramente il migliore quindi il più perfetto.
Ma non pertanto, la sicurezza del movimento, la certezza di un regolare funzionamento, la eleganza pure dell'insieme, lasciano ancora a desiderare, ed è su questo problema, non nell'aumento iperbolico della velocità, che dovrebbero convergere gli studi e le ricerche dei costruttori intelligenti.
GII oill d'oliva della Casa P. Sasso e F.< di Oneglla sono gli unici perfetti.
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De Perrodil Gazzetta Sport Pelham Casa P Sasso Oneglla
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