Almanacco Italiano 1904 (parte seconda) di

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      gono a visitare la terra dei fiori, del suoni e dei carmi. È già qualche anno che i turisti esteri i quali scendono in Italia non si affidano più alle notizie più o meno reclamistiche dei vari Beadeclcer ma chiedono lumi e consigli alle guide del Touring, molto più sicure ed assai meno interessate a vantare più l'una che l'altra meraviglia, a seconda se essa è più o meno abilmente sfruttata dal finitimo Grand Ilòtel.
      Il T. C. I. è dunque una vera e propria istituzione nazionale che merita tutta la simpatia e l'appoggio degli italiani, appoggio e simpatia che non gli manca certamente, dal momento che in soli 8 anni esso ha raccolto attorno a sè oltre a 35 mila associati, e che il numero di essi cresce quasi normalmente di 1000 nuove reclute al mese.
      Non credo di essere tacciato di contraddizione a quanto ho detto più sopra sulle piste e sui corridori, se ricordo un avvenimento importante del 1903 che ebbe a suo teatro la pista del Pare des Princes di Parigi.
      Parlo del record dell'ora, che credo utile ricordare perchè dimostra di che cosa sia capace quel gingillo meccanico che chiamasi bicicletta.
      Tu il 13 settembre 1903 che il corridore tedesco Hall, riuscì a coprire nell'ora 84 km. e 140 metri (Record precedente km. 80 e 663 metri: corridore Robl).
      Quando si pensa che nel 1876 la velocità massima su pista era di 25 km. e 508 metri (Kecord Doods) la cosa non può che meravigliare davvero: in 27 anui la velocità è stata più che triplicata 1
      A questi risultati meravigliosi hanno contribuito molti elementi: princlpalissimi la miglior fabbricazione delle macchine, dei pneumatici e degli accessori: la severità e la bontà di un allenamento razionale: il sussidio ef-
      ficacissimo, anzi indispensabile degli allenatori.
      Gli allenatori hanno recato al ciclismo il contributo più efficace; e senza di essi non sarebbe stato possibile di raggiungere velocità superiori al quaranta o cinquanta chilometri all' ora. Il corridore si attacca al suo allenatore, il quale ne regola la marcia e gli taglia l'aria, come alla sua sola guida: è l'allenatore che può dar la vittoria o la sconfitta. Il corridore di resistenza è diventato una macchina: tutta la sua forza sta nella bontà meccanica dei suoi mezzi, che l'allenatore e il manager sapranno far valere.
      Per i record il miglior mezzo di allenamento odierno è quello della motocicletta (bicicletta a motore). Questa macchina che ha i-aggiunto la velocità massima di 104 km. e 700 metri (record Maurizio Fournier, 13 settembre 1903) è la sola adatta a regolare la marcia di una bicicletta che voglia superare gli 80 km. Prima i corridori nei loro tentativi si servivano dell'allenamento di altre biciclette, più tardi si cominciarono a valere dei tandems, triplette, quadruplette ec. infine ricorsero alle motociclette. E si deve appunto a questo moderno mezzo di locomozione — il cui segreto consiste esclusivamente nel saper ben regolare il motore — se si sono oggi raggiunti in bicicletta gli 84 km. Velocità sorprendente ma non certo insuperabile; — diceva il Corriere della sera nel dare la notizia del record — infatti chi può affermare che non si arriverà ai 100 km? Chissà! Fra un paio d'anni, forse, non sarà impossibile.
      T. E. Maghasco.
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      , rende i Capelli^ profumati e berAfeìfejmjiàle ^ dà Li-20 el-^O-,
      Lozione Violetta fresca Arène franca per posta L. 1,55 e L. 2,40. (Ved. pagina con linguetta).


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Almanacco Italiano 1904 (parte seconda)
Piccola enciclopedia popolare della vita pratica
di
Bemporad Firenze
1904 pagine 672

   

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