Almanacco Italiano 1904 (parte seconda) di
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ferenza dei corrieri a cavallo, perchè, in quel paesi montuosi, al pedone riusciva più facile prendere certe scorciatoie inaccessibili o poco viabili per 1 quadrupedi.
Il conte di Home, che abitava il suo castello situato nella contea di Berwick, avendo una sera un affare di premura, ne incaricò il suo footman. Al mattino^ essendo sceso all'office, trovò il suo corriere addormentato. Egli stava già per andare su tutte le furie, quando venne informato che l'agile corriere era andato à Edimburgo e ritornato, benché quel tragitto fosse lungo 35 miglia.
Il duca di Landerdale, che visse sotto il regno di Carlo II, dava un gran pranzo nel suo castello di Thirlstone. Al momento di andare a tavola s'accòrsero che mancava un oggetto indispensabile che era in un altro castello, distante 15 miglia. Un corriere partì, e ritornò abbastanza in tempo perchè l'oggetto andato a cercare potesse servire per il pranzo.
L'ambizione di questi corrieri era di gareggiare e spesso di vincere i cavalli delle ' carrozze padronali alla corsa, ma sovente vi rimettevano la vita, come avvenne a quel footman, che, in un passaggio dell'ultimo duca di Marlborough da Londra a Windsor guidante egli stesso un phaeton a quattro cavalli, essendogli riuscito di sorpassarlo, toccata la mèta, cadde per non più rialzarsi.
I servi corrieri, o valletti a piedi della nobiltà inglese, vestivano un farsetto attillato, calzoni corti, calze lunghe e scarpe con fib-
cobriebe della nobiltà. inglese.
bia. Avevano, come copricapo, una caschetta con visiera, adorno di una penna d'airone, e portavano in mano un lungo bastone con pomo, o mazza di metallo, su cui era soventeinciso lo stemma nobiliare del padrone a cui appartenevano.
Anche in Austria, come in Germania, erano comuni questi corrieri a piedi. Un touriste inglese narra avere visto il re di Sassonia, nel luglio 1845, a Dresda, in un cocchio tirato da quattro cavaili, scortato da corrieri, ed anzi, la carrozza stessa era preceduta da un vecchio corriere, tutto gallonato, agile come un daino, con a fianco due suoi figli, tarchiati e robusti, i quali avevano l'incarico di fare da battistrada alla vettura reale, allontanandone la folla al suo passaggio.
Le cronache aneddotiche di quei tempi narrano le eccentricità, le scommesse singolari fatte dai gentlemen, specialmente inglesi, sulle gambe dei corrieri e camminatori celebri, che fecero perdere altrettanto denaro che le gambe delle ballerine, ed i pugni dei boxer8,
Fra i camminatori più celebri inglesi, citasi un certo Powell, nato a Horsefort (nome predestinato) nel 1734. La sua vita non fu che una serie di marcie e di contromarcie; e quando si trovò all'impossibilità di potere muovere le gambe, si coricò e morì.
I popoli apatici dell' Oriente — osserva Guglielmo Dapping, .da cui ricavo questi curiosi particolari — che vivono più sulla schiena che sui piedi, dicono che la felicità è orizzontale; secondo Powell, invece, era verticale. „
Tra i camminatori inglesi celebri dilettanti, menzionerò il capitano Barclay, che nel 1801, appena ventenne, vinse una scommessa di 5000 ghinee, percorrendo, in 5 giorni, la distanza di 8000 miglia, da Uri a Borough-Bridge, nella contea di York. Nel 1809, il cap. Barclay scommise 3000 sterline (75,000 fr.) che sarebbe capace di percorrere, in 1000 ore consecutive, uno spazio di 1000 miglia. Le acommesse fatte s'elevarono fino a 10,000 lire sterline. Il capitano si mise in viaggio il 1» giugno, a mezzanotte, partendo da Newmarket, ed il 12 di luglio, a 3 ore pom., ritornava trionfalmente nella città, mentre le campane delie chiese suonavano a distesa, come se fosse entrato il re d'Inghilterra. Sic itur ad astra!
Il podismo, in Inghilterra, è sempre stato tenuto in considerazione, tanto che i più famosi letterati, cominciando dallo stesso William Shakespeare, consigliavano il pedestri-smo quale mezzo per conservare la serenità dello spirito.
Swift, il mordace scrittore delie " Avventure di Gulliver„ fu l'apostolo delle lunghe passeggiate a piedi, e lui ne dava l'esempio, compiendo giornalmente delle passeggiate di 16 km., e nelle sue gite raccoglieva documenti umani per I suoi libri; Bentham e Stuart Mill vantavano garretti d'acciaio. Coleridge fece in una giornata 64 km., e Cariyle lo superò facendone 70.
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