Almanacco Italiano 1904 (parte seconda) di

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      in cui i pregiudizii cadranno, e tutte le per sone colte conosceranno e gusteranno i più bei giuochi enimmistici, tra i quali non dubito di riaffermare che vi sono de'veri capolavori letterari!.
      L'Almanacco Italiano, pertanto, porge qui ai suoi lettori alcuni piccoli lavori, che sono come un cenno dei metodi coi quali oggi si scrivono i giuochi enigmistici.
      I sistemi principali di enimmografia sono tre: 1® a parole convenzionali: quello, cioè, nel quale le parole del giuoco sono rappresentate dalle altre che tutti conoscono: primiero, secondo, totale, lati, core, capo, piè, normale, piccino, ec.: 2» a sinonimi: nel quale le parole da ricercare sono celate da un sinonimo, il quale si scrive in corsivo per le parti ed in grassetto o maiuscolo per il totale; 3» ad enimmi: nel quale, ciascuna parola della soluzione è presentata sotto forma di un piccolo enigma. Noi, perchè i nostri lettori non si confondano, abbiamo premesso un segno a ciascuna parte: I (primo) II (secondo) T (totale). — Rimane escluso, e si capisce I, da questa e da qualunque classificazione il sistema per il quale alcuni giuochi, per esempio, le bizzarrie, contengono già in sè stessi la chiave per la soluzione.
      A ciascun giuoco, o genere di giuochi, abbiamo voluto premettere un esempio, per facilitare la ricerca anche a coloro che affatto ignorassero i rudimenti dell'enimmi-stica. Avvertiamo che l'esponente dell'anagramma indica di quante lettere dev'essere la parola da anagrammare, l'esponente, invece dei monoverbi indica in quante -parti si divide la parola cercata per esprimere la meccanica del giuoco, p. es.: OC4) si risolverà: v'è l'o, velo.
      Per chi desiderasse ulteriori spiegazioni intorno ai giuochi, indichiamo il Mannaie di lùiimmistica di Bajardo (ed. Hoepli) che ne è un trattato completo: del resto l'autore di queste pagine si mette a disposizione di chiunque bramasse notizie a questo riguardo; onde si potrà rivolgersi al prof. Pellegrino Accordi via Chiassi, 15, Mantova.
      Noi invitiamo adunque 1 nostri egregi lettori a provarsi a risolvere i giuochi che qui presentiamo: e per meglio incoraggiarli, il nostro solerte Editore ha messo a disposizione dei solutori i seguenti premi:
      I. — Un premio da Lire venticinque in libri, da scegliersi fra le edizioni Bemporad, per quel solutore (gruppo o isolato) che invierà per primo le spiegazioni esatte di tutti i giuochi proposti.
      II. — Dieci premi da Lire dieci ciascuno, in libri di edizione Bemporad, da dividersi o da sorteggiare fra coloro che invieranno entro il 31 marzo 1904 la spiegazione esatta di tutti 1 giuochi proposti.
      III. — Trenta premi da Lire cinque in libri di edizione Bemporad, da sosteggiarsi fra tutti coloro che invieranno, entro il 31 marzo 1904, la spiegazione del giuochi proposti, od anche di un solo giuoco. Si avverte che jl sorteggio si farà imbussolando i nomi deisolutori tante volte quanti saranno i giuochi spiegati: e che, perciò, coloro che inviano maggior numero di soluzioni, hanno maggior probabilità di vincere.
      IV. — Infine, un premio da Lire cinquanta in libri di edizione Bemporad per chi invierà, entro il 31 maggio 1904, il miglior articolo originale in prosa, riguardante l'enimmistica, da pubblicarsi nell'Almanacco del 1905. Gli articoli veri-anno esaminati da apposita giurìa.
      Le soluzioni devono essere inviate, entro il 31 marzi, 1904?al prof. Pellegrino Accaldi, Via Chiassi 15, Mantova, accompagnate dal talloncino che si staccherà dalle pagine preliminari.
      Prima della scadenza ogni solutore ha diritto di controllare l'esattezza delle proprie spiegazioni chiedendone con cartolina doppia al prof. Accordi.
      Le soluzioni ed i nomi dei premiati verranno pubblicati sull'Almanacco del 1905.
      P. Accordi.
      1.
      Propositi.
      INCASTRO (Esemplo: pre dico zzo - 1» prezzo - 2® dico).
      Ferro che dopo le roventi forge pur si ribella ai muscoli del fabro, blocco di pietra illevigato e scabro è il canto rude che nel cuor mi sorge.
      Non l'estro mio nei giòliti dell'orge si tempra, o de'piacer nel volutabro: non aurea tazza a l'addolcito labro la compra rima inutile mi porge.
      Ma nel dolor fa sue vigilie d'anni la musa mia, e vi ritrova il nerbo, e dalle AVVERSITADI esprime i carmi.
      Così nel canto c' è un elangor di tromba, c'è del passato e del futuro il verbo, c'è la forza che vive oltre la tomba.
      Il Principe Nero.
      2.
      Pianto d'anima.
      FALSO DIMINUTIVO (Esempio: cavallo - cavalletto).
      In sera estiva del normale il canto mesto s'udiva tra l'erbette o 1 fior: pareva un lamentar, pareva un pianto d'anni fuggiti e di morenti cor.
      L'acqua del rio scorreva anch'essa mesta, e vclavan le stelle i raggi d'or. Uu giovinetto, china al sen la testa, pensava 1 gaudi! d'un perduto amor..-
      Ma poi si scosse, e l'arme rilucente accanto a sè, su l'erba, ei contimplò.... Lncean le stelle d'un chiaror pallente..-Il dito sul minore egli posò!....
      Un istante.... nn sospiro— e il giovinetto tra i fior disteso, quasi in roseo vel giaceva estinto, e sul funebre appetto piangean le stelle, vaghi occhi del ciel' Diana d'Alteno.


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Almanacco Italiano 1904 (parte seconda)
Piccola enciclopedia popolare della vita pratica
di
Bemporad Firenze
1904 pagine 672

   

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