Almanacco Italiano 1911 di
STORIA DI l'XA COCCARDA.
Le mani avevano il gesto breve e dolce di una carezza.
— Non mi ricordo.... —
— Roma? — bi bigliò Donna Alessandra.
— Ah! Roma! — Quel volto irradiò la gioia indicibile che trabocca e fa mancare. — Roma, Roma, Roma.... — Ed egli tacque un momento. Indi gridò con altra voce:
— Roma! Ecco Roma! —
La grande Roma e la piccola Roma si confondevano nel suo cervello in un'immagine" sola, rimastagli fissa nella mente coll'idea d'amore e di dolore, d'attesa, d'impeto, di speranza, ch'era legata per lui al nome sacro. E si esaltava d'orgoglio per l'ignota città lontana, ma cercava, ma voleva Roma, l'altra Roma, la sua creatura, e gemette ancora a lungo perchè non l'aveva trovata. 11 suo gemito era sordo, profondo, lacerante. Donna Alesssandra si stringeva le tempie fra le mani per non gridare anche lei.
Entrò Gaspare:
— Come sta?
— Muore. —
L'uomo ristette in ascolto:
— Come si lamenta!
— Senti, Gaspare — disse improvvisamente la signora, — devi andare a prendere Bianchina. Dille che non abbia paura, che c'è la sua mamma. —
E Bianchina venne. Nella stanza piena d'ombra, al lume fioco d'una candela, la vita di un uomo si spegneva rapidamente. E lo straniero senza nome per quegli stranieri che lo vedevano morire, ebbe la sua piccina al suo letto di morte. Forse gli somigliava. Forse egli non distingueva già più. Bianchina piangeva sommessamente, ed il morente le accarezzava la testa bionda arruffata, mormorando:
— Roma, Roma.... non piangere.... ti porterò via.... ti porterò.... ti porterò.... —
Accarezzando la testolina di una bimba che singhiozzava, il soldato di Garibaldi morì.
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Almanacco Italiano 1911
Piccola enciclopedia popolare della vita pratica
di
Bemporad Firenze 1904
pagine 710 |
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