Almanacco Italiano 1911 di
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astronomi, sicari che le loro fatiche sarebbero bene accettate al mondo astronomico e che non andrebbero perdute, ma contribuirebbero assai al progresso.
Il radiante, dunque, varia da un giorno all'altro, anzi da un'ora all'altra, perchè lo soiame si sposta ed è pure molto variabile la durata che chiamerei di vita di ciascuno di essi. Taluno per esempio si manifesta per poche ore, altri invece durano qualche giorno, altri si mantengono visibili per varie settimane.
Di più, alcuni radianti sono assai ben conosciuti, ma altri invece sono sempre molto incerti, ed è appunto per questo che ogni indicazione sicura, che derivi cioè da osservazioni fatte con scrupolosità, riesce sempre di molto interesse e di molto vantaggio.
E la cosa non è poi troppo difficile: tut-t'altro! è solamente necessario di famiglla-rizzarsi un tantino colle costellazioni e tracciare su di una carta del cielo le linee che ogni stella filante traccia, dirò cos'i, sulla vòlta celeste colla sua apparizione, prendendo per punti estremi di riferimento le stelle fisse presso le quali essa è apparsa e scomparsa.
Bastano poi pochi minuti per accorgersi che tra le stelle filanti vi sono tante differenze quante ve ne sono, starei per dire, fra le persone. Alcune sono veloci, fugaci, rapidissime, altre lente, quasi maestose, alcune brillanti, altre smorte, alcune lasciano una bella striscia luminosa, persistente, altre invece più modeste, non lasciano affatto nessuna traccia, ma per questo non sono punto di minore importanza. Cosi riguardo al colore, alcune sono bianche, altre rossiccie, altre azzurre, sicché dall'una all'altra esiste sempre qualche carattere differenziale. Ma soprattutto è necessario, ripeto, prendere di mira e tener nota del punto del cielo nel quale appariscono, la direzione che esse tengono, il punto nel quale sembrano spengersi. E chi si metterà a fare di tali osservazioni, si accerterà, dopo pochissime stelle, che tutte sembrano come uscire dal punto radiante, sebbene su le prime appariscano immensamente capricciose e irregolari.
E come è vero il proverbio che l'unione fa la forza, così quanto più saranno numerose le stelle osservate, tanto maggiore sarà l'importanza delle conclusioni alle quali sarà possibile arrivare: e tanto maggiore anche sarà il valore degli elementi che esse forniranno per la risoluzione degli ardui problemi di fisica cosmica e di. astronomia, ai quali è congiunto tale ramo di osservazioni.
Qui sotto riporto due tavole : una è semplicemente l'esemplare di un modulo che deve servire di guida a chi desidera di compiere simili ricerche; l'altro è un catalogo dei Radianti più sicuri, che ho formato compulsando le effemeridi più accreditate, e specialmente VAnnuaire'du Bureau des Longitudes.
Della prima però, in modo speciale, oredo necessarie aicune spiegazioni o avvertenze.
Di tali moduli, prima di tutto, è bene usarne uno per ciascuna sera di osservazioni.
Riguardo alle indicazioni della longitudine e della latitudine, si può benissimo tralasciarle quando non si sia ben sicuri.
In suo luogo basterà mettere le indicazioni della località e quanto dista in km. da un centro ben conosciuto: indicando anche se si trova a Nord o a Sud ad Est o ad West, di esso.
In quanto allo stato del Cielo, basterà indicare se è coperto in poca o in gran parte o offuscato da nebbie.
Per l'orologio sarà bene correggerlo con la più grande precisione, o almeno indicare quanto si dubita che avanzi o ritardi sull'ora campione (T. m. E. C.). Nel modulo che io ho riempito come esemplare ho messo appunto 2 secondi, per significare che l'ora data nelle osservazioni è incerta di 4 secondi.
Nelle due colonne intestate " Punto di apparizione * e "Punto di scomparsa „ si trovano in testa due lettere a e $ : la prima, che si scrive anche AB, indica l'Ascensione lietta della stel a, che sarebbe, sulla vòlta celeste, quello ohe è la longitudine sul nostro globo; la seconda, contrassegnata con tf che viene anche indicata con D, e che significa Declinazione, corrisponderebbe alla nostra latitudine. Cosicché con l'oc e la $ si determina con molta precisione un punto del cielo, come si determina la posizione di un luogo terrestre con la longitudine e la latitudine.
I punti di comparsa e di scomparsa della stella cadente, si dovranno ricavare con calma e colla maggiore precisione possibile servendosi della carta celeste sulla quale è stata tracciata la traettorla della stella (ma si abbia somma cura di non dimenticare di segnare il numero progressivo accanto a ciascuna di tali traiettorie).
Circa le due colonne intitolate u Splendore „ e u Velocità „ si possono caratterizzare con 3 gradi. (1) Con 1 si indicherà uno splendore o una velocità grandissima; con 2 un valore medio e con 3 un valore minimo: così, per es., si può avere una stella di minimo splendore (3) e di massima velocità (1), come, per es., il N. 1 del modulo esempio.
Riguardo al colore poco c'è da dire: basta osservare e notare.
Nelle note poi si terrà conto, per es., se la stella ha lasciato una specie di scia luminosa o vaporosa; e di qual colore essa era; se è durata persistente o è sparita subito, se ha aumentato e diminuito di splendore alternatamente durante la sua traiettoria, perchè è facile che avvenga che una stella sembri spengersi e poi riaccendersi alternativamente: e questo è un fenomeno molto importante.
In fine si metteranno le iniziali dell'osservatore.
È consigliabile di essere almeno in due ad osservare; meglio però in quattro, ed ognuno avere assegnato una parte di cielo; così si eviterà il pericolo di perdere molte ' e importanti apparizioni. È pure consigliabile che ognuno abbia la sua oarta sulla quale traccia le traiettorie osservate indipendentemente l'uno dall'altro, ed è necessario che tutti abbiano gli orologi perfettamente accordati. Usando il modulo che ho
(1) Chi è pratico del cielo, sarà molto meglio che segua 1" uso astronomico di prendere come termini di confronto le grandezze stellari.
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Almanacco Italiano 1911
Piccola enciclopedia popolare della vita pratica
di
Bemporad Firenze 1904
pagine 710 |
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Pagina (199/461)
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