Almanacco Italiano 1911 di
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di tanti punti neri e serie di punti: le copie furono eseguite, alla distanza di SO metri, dai suoi colleglli americani Pickering, Barnard, S. Bailey e Fox; tutti disegnarono dei canali presso a poco nel luogo veio in cui li vediamo su Marte. Ma ciò che riuscì interessante in questo esperimento fu che gli astronomi Baruard e Fox, ai quali non era mal riuscito distinguere un canale su Marte, pur essendo osservatori provetti e da gran tempo educati alle ricerche planetarie, tracciarono anch'essi dal disegno del Newcomb, delle linee nere, che risultarono somigliantissime a quelle osservate dal celebre areografo Lowell.
La soggettività dei canali di Marte" è dunque in via di essere dimostrata con prove lampanti, poiché è già uscita dal campo delle ipotesi; le linee non rappresentano se non quello che attualmente si può vedere su questo pianeta, uno stadio della visione, la quale tende sempre a perfezionarsi. Lo stesso Schiaparelli, accettando le asserzioni della Teorìa ottica, così si esprimeva al Cerulli:
u Una pagina di libro stampato, alla distanza di 20 o 30 metri è da tutti giudicata come un rettangolo grigio su fondo bianco, ed ognuno crede di averne avuta visione piena e sicura. A questo primo stadio della visione, o piuttosto dell'illusione, che chiameremo A, succede, avvicinando il libro, lo stadio B, in cui la pagina, appare una sequela di striscie parallele, uniformi, di regolarità geometrica. Anche qui si crede di aver visione piena e sicura. Ma un ulteriore avvicinamento fa sospettare a ogni striscia delle interruzioni e delle irregolarità, stadio C; dal quale si passa allo stadio D di altra visione piena e sicura in cui si distinguono le singole lettere in ciascuna linea, e la letturadiventa possibile____Per merito suo ora noi
entriamo nello stadio C, in cui la fede ingenua nella regolarità delle lince e delle loro geminazioni viene scossa.... „
Giacché ho più sopra rammentato il celebre astronomo americano Lowell dirò che il numero di canali da lui scoperti è addirittura enorme; favorito da rare condizioni atmosferiche e fisiologiche, egli ha riempito di linee tutta la superficie del pianeta, e si capisce subito che, data l'evidenza con cui ha potuto osservare i canali, egli sia tutt'altro che favorevole alla teoria ottica. u L'errore del Lowell, dice il Cerulli, sta nel credere che, grazie all'acume straordinario dei suoi occhi, alla bontà del telescopio e alla tranquillità atmosferica di cui gode il suo osservatorio di Flagstaff, l'evoluzione dell'immagine di Marte sia già a termine e che i canali siano da considerarsi come macchie lineari caratterizzanti Marte non meno di quel che facciano per la Luna le linee chiare. „ Se per risolvere le ombre indecifrabili di Marte, prosegue l'illustre astronomo italiano, Lowell intende vedere i canali, è troppo modesto il cómpito che egli affida al suo ottimo tele-soopio. Telescopi molto minori del suo, per esempio quello del signor Brenner di Lus-simpiccolo, che misura appena 7 pollici di apertura, han mostrato quasi altrettanti canali. „
£ io mi permetto di aggiungere, che nal
1909, durante le osservazioni da me eseguite all'Osservatorio Ximeniano, il numero di canali veduti fu tanto grande, per lo strumento adoprato, da non credere ai propri occhi; la Teoria ottica venne allora a spiegare quelle sensazioni che la teoria fisica mi avrebbe inesorabilmente costretto a disconoscere o, tutto al più, a considerare coinè autosuggestioni, mentre invece la loro evidenza era tale da spingermi ad accoglierle come apparenze sicure. Infatti è chiaro come anche con un canocchiale di limitata apertura, sia sempre possibile all'occhio integrare in linee i particolari di Marte. Le osservazioni, cominciate in questo Osservatorio nel luglio, furono prolungate fino al 81 dicembre, ed in questo intervallo di tempo un gran numero di canali veduti dagli altri osservatori, muniti di potenti mezzi ottici, furono da noi veduti cou sufficiente chiarezza.
Tornando alle linee, il Newcomb, con un calcolo tanto semplice quanto ingegnoso, ha trovato che, supponendo la larghezza media di un canale di 50 miglia (numero forse anche troppo piccolo per alcuni di essi) e considerando il numero di canali scoperti da Lowell e da Brenner, l'area di pianeta che essi coprirebbero sarebbe superiore a quella dell'emisfero in cui si trovano, Ora è naturale che se riempiamo tutta una superficie con linee, in modo che non resti scoperto alcun punto, non abbiamo più che una tinta uniforme grigia disseminata di punti oscuri d'intersezione. Dinanzi a queste prove inconfutabili che mostrano l'assurdità di una teoria fisica, i partigiani di questa, con a capo il Lowell, non hanno trovato da opporre altro che la larghezza di 50 miglia, assunta come media dal Newcomb, è esagerata; mentre in realtà le ultime fotografie dimostrerebbero ii contrario.
Fotografie? Giacché questa parola ci è sfuggita bisogna pure parlarne I Chi sa quante volte alla lettura di queste linee il lettore si è domandato se è possibile parlare d'illusioni fisiologiche, ora che la lastra sensibile è riuscita a fissare anche i canali.
Nel 1903 e nel 1905 furono eseguite all'osservatorio Lowell delle fotografie per mezzo di un equatoriale di 61 centimetri; nel 1907 il Todd, per incarico del Lowell, si recò a fotografare Marte nel deserto di Ta-rapaca nel Chili, dove le condizioni atmosferiche furono buonissime. Per mezzo di uno strumento di 46 centimetri il Todd, dal 28 giugno al 1° agosto, prese 7000 fotografie, in cui si potevano vedere dei canali, alcuni dei quali anche geminati. Parve che la teoria ottica dovesse crollare: l'obiettivo fotografico non può essere accusato di suggestioni o di fenomeni fisiologici; u les u illusions d'opti-que „ les u images subjectives „ peuvent re-joindre les neiges d'antan et fondre au soleil nouveau „ esclamava il Flammarion.
Due mesi dopo, il Cerulli dimostrava oo-me, anche dalle attuali fotografie di Marte, non ci sia da sperare la soluzione del problema delle linee. La causa prima risiede nella piccolezza delle fotografie, le quali misurano poco più di 4 millimetri; in esse i fautori della teoria fisica vanno rintracciando 1 canali come li rintracciano nell'immagine
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Almanacco Italiano 1911
Piccola enciclopedia popolare della vita pratica
di
Bemporad Firenze 1904
pagine 710 |
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Pagina (206/461)
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