Almanacco Italiano 1911 di

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      telescopica, ed allora entrano di nuovo In giuoco le cause suesposte.
      Anche nelle fotografie lunari si vedono, ed in alcuni casi con maggior evidenza, gli allineamenti e le figure che l'occhio nudo vi scorge, e vi si vede anche il famoso bacio dello Zamboni; dovremmo dunque affermare l'esistenza di queste figure perchè si riscontrano anche nelle fotografie?
      Quando si fotografa una regione del cielo per ottenere l'immagine delle stelle più piccole, le stelle grandi lasciano sulla lastra un bel disco, circondato da un anello luminoso: dovremmo dunque affermare l'esistenza reale di questo anello? Anche alcuni fenomeni, puramente ottici, che si osservano quando Venere viene a passare tra noi e il Sole sono stati fotografati! Ma noi sappiamo che provengono da cause del tutto estranee al pianeta; e il dire ohe perchè la lastra ci riproduce una data forma, questa forma sia reale e non fittizia, è cosa del tutto errata.
      Da questo lato dunque la fotografia non è testimone sicuro per la veridicità dei canali che l'ocohio vede. Ma vi ha di più: non solo essa non dice nulla in contrario alla teoria ottica, ma è invece una bella conferma delle di lei asserzioni; poiché le linee finissime che vede l'ocohio, la lastra non le riproduce che sotto forma di larghe fasce oscure, essa che appunto vede meglio. I particolari ombrosi non hanno altro modo di manifestarsi all'occhio se non con l'integrazione in linee; la lastra non ha bisogno di questo artifizio e vede più profondamente.
      u Quando dunque, osserva il Cerulli, la teoria ottica dice che i canali di Marte sono di origine subiettiva, essa non intende con ciò che -l'occhio li tragga dal nulla, come Dio trasse 11 mondo, bensì al contrario, che l'occhio 11 estragga da cose che, ben viste, sarebbero anche molto più grandi dei canali stessi. „
      Altro vantaggio della fotografia è che mentre l'occhio è costretto a vedere quasi un particolare alla volta, la lastra li vede tutti contemporaneamente .e nel posto giusto; e scrutando anche in quelle piccole fotografienoi vediamo che non c'è la tanto decantata geometria marziana, esse rappresentano oo-nf è la superficie del pianeta : sistemi di macchie confuse, sintesi di altre macchie unitarie. Le linee, che l'astronomo traccia nei suoi disegni, sono troppo geometriche e da questa geometria sono derivate appunto tutte le idee su esseri intelligenti.
      Per provare come anche la lastra debba obbedire, come obbedisce l'occhio, a condizioni strumentali, il Lumière, dietro invito dell'André di Lione, intraprese alcune esperienze di microfotografia. Con obiettivi di diversa potenzialità fotografò una Diatomea nel microscopio; ora, mentre con una forte amplificazione appariva nel campo dello strumento un gran numero di faccette esagonali, disposte in fila, con un obiettivo più debole si videro solo linee diritte e parallele, alternativamente luminose e oscure del tutto simili ai canali geminati di Marte.
      E qui stimo opportuno di chiudere, fortunato se avrò potuto togliere ai lettori qualcuno dei dubbi o dei pregiudizi che, speoialmente parlando di Marte, fa sorgere la lettura di certi libri o articoli in cui difetta e molto la serietà scientifica. Si è parlato per anni e anni e, purtroppo se ne parla tuttora, di abitanti e di canalizzazioni marziane, soltanto per la suggestione destata dalla parola canale; tutto questo, ripetiamolo ancora, non è che pura fantasia, in cui l'elemento scientifico non entra che in minima parte.
      Se Schiaparelli avesse detto linee e non canali, esclama il Cerulli, le fantasie avrebbero dovuto cercare un altro campo per esercitarsi. Ma Schiaparelli rivolgeva le sue magistrali memorie agli astronomi, e sapeva di poter con questi adoperare la parola canale senza attribuirle un significato fisico determinato.
      Sventuratamente le scoperte dì Schiaparelli penetrarono nel gran pubblico che difettava del granum salis necessario ad intenderle.
      Felices artes, dice Quintiliano, si de ita soli artifices judicarenl ! „
      Alcuni dati astronomici fra i più importanti.
      Costanti varie.
      Precessione per l'anno 1911..................................60",20
      Costante della nutazione......................................9", 21
      „ dell'aberrazione......................................20", 47
      Parallasse solare..............................................8", 80
      Semidiametro del Sole alla distanza media dalla Terra. . . . 16'. 1",82
      Costante della Parallasse lunare...............51'. 2", 68
      Semidiametro della Luna alla distanza media dalla Terra. . . 15'. 34", 09
      Inclinazione dell'Equatore della Luna sull'Eccllttica..........1«.31'.22
      Semidiametri equatoriali dei Pianeti alla distanza media della Terra al Soie.
      Mercurio................................3", 34
      Venere..................................8 ,30
      Marte..................................6 ,55
      Giove..................99 ,70
      Saturno................81 ,10
      Urano..................................37 40


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Almanacco Italiano 1911
Piccola enciclopedia popolare della vita pratica
di
Bemporad Firenze
1904 pagine 710

   

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